Il latteruolo romagnolo

Ed eccoci a presentare, in questo Lunedì di Pasquetta, la nostra rubrica L’Italia nel piatto.
Oggi reduci della S.Pasqua proponiamo come tema “Le uova: di tutto di più”: uova intese come simbolo di nascita, di fertilità e di ricchezza, siano esse uova di gallina, di quaglia o di pesce.
Le uova sono viste come un ingrediente energetico e completo dal punto di vista nutrizionale, per questo, quando cucinate,  sono considerate un piatto unico.
Vi presenteremo ricette deliziose, dolci e salate, semplici  da preparare che vi riporteranno alla tradizione contadina perchè l’uovo è stato il piatto povero per eccellenza in tempi di carestia.

Per l’Emilia Romagna vi presento il latteruolo, una ricetta molto antica, presente pure nell’Artusi (ricetta n.694 del libro La Scienza e l’Arte del mangiar bene), è una specie di latte alla portoghese, ricco di uova, contenuto in uno scrigno di pasta matta.
Pare che in Romagna, dove viene tutt’ora preparato, i contadini-mezzadri lo portassero  in regalo al padrone del terreno per la festa del Corpus Domini.
La pasta matta che conteneva questo dolce a base di latte e uova, era utile per evitare di consegnare teglie che poi dovevano essere rese, uno dei primi casi di “teglia usa e getta biodegradabile”,anzi mangiabile!
Ma passiamo alla ricetta…

Ingredienti

per la pasta
250 g di farina debole
60 g di burro
un pizzico di sale
2 cucchiai di zucchero
scorza di limone a piacere
4-5 cucchiai di latte

per la crema
750ml di latte intero
una bacca di vaniglia
90 g di zucchero
2 uova intere
3 tuorli

Per la pasta fondere il burro ed unirlo al resto degli ingredienti, impastare e  aggiungere latte nella misura in cui si riesca ad avere una pasta soda. Fare una palla, coprire con pellicola e tenerla a temperatura ambiente.

In una casseruola con fondo spesso mettere il latte con la vaniglia, accendere il fuoco basso e lasciarlo cuocere per circa un’ora mescolando di tanto in tanto con la frusta, togliendo il velo che si forma in superficie.
Dieci minuti prima di spegnere aggiungere lo zucchero. Far raffreddare. Il latte si sarà ridotto.

Foderare uno stampo tondo da torta diam 20 cm  (o di volume equivalente) con carta forno, aggiungere poi la pasta tirata al mattarello (IMPORTANTE: i bordi devono essere alti) e riporre in frigo mentre si finisce di preparare la crema.

In una ciotola mescolare con frusta a mano le uova intere ed i tuorli, unire il latte filtrandolo.
Mescolare bene. Filtrare ancora il composto nel guscio di pasta.

Cuocere per 10 minuti in forno già caldo a 180°C funzione statico, poi abbassare a 160-170°C e proseguire la cottura per 75 minuti.

Lasciare raffreddare e poi mettere in frigo per almeno 4 o 5 ore.

Ecco le altre proposte a base di uova:

Valle d’Aosta: Frittata di ortiche e patate 

Piemonte: Oeuv a la bela Rosin (uova alla bella Rosina)

Lombardia: Trippa Matta (Buseca Mata)

Trentino Alto Adige: Salsa Bolzanina

Friuli Venezia Giulia: Uova in funghetto 

Veneto: La frittata con i bruscandoli (in vaso cottura) 

Emilia Romagna: Il latteruolo romagnolo 

Liguria:  Uovo in pomodoro 

Toscana: Uova alla fiorentina 

Marche: Frittata con il ciauscolo

Umbria: Frittata con le erbe selvatiche

Lazio:  Uova in trippa

Abruzzo: Ove e Pipindun

Molise: Frittata con asparagi e salsiccia secca 

Campania: Le uova in purgatorio

Puglia: Coculeddhe (o pappaiottule)

Basilicata: Uovo in pellicola con peperoni cruschi su fondente di patate 

Calabria: Ova, cipudi e nduja 

Sicilia:  Pisci d’Ovu – Le frittatine di uova siciliane 

Sardegna: Insalata di fregola con bottarga di muggine 

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