Estate che volge al termine e tempo di vendemmia. Quale momento migliore per avventurarsi sulle colline subito dietro Genova, in Valpolcevera dove, a 150 metri di quota, si trovano i vigneti dell’azienda agricola Villa Cambiaso? Qui nascono vini che raccontano la terra ed il mare di Genova, vini sempre più apprezzati.
In Liguria, si sa, la produzione di vino, considerata la struttura del territorio, non è semplice. I vitigni vengono perlopiù coltivati su difficili pendenze e dislivelli, che fanno della viticoltura un’attività ardua e faticosa, tanto da essere definita eroica. Vigne e vigneti sono nati, infatti, grazie a terrazzamenti sostenuti da muretti a secco.
Villa Cambiaso rappresenta una di queste realtà. I vitigni dell’azienda occupano 3,8 ettari di terreno a Morego e 3 a Serra Riccò.
A Morego, le vigne disposte ad anfiteatro ed esposte a sud-est, sono accarezzate dalla brezza del mare ed impiantate su un terreno composto da marne sabbiose, con ciottoli di quarzo e ardesie affioranti.
Il terreno di Serra Riccò è, invece, più argilloso e ricco di materia organica.
Tra le varietà impiantate, prevalente è il Vermentino, cui si affiancano Albarola, Pigato, Bosco e Bianchetta.
Villa Cambiaso è di proprietà del marchese Giacomo Cattaneo Adorno, la cui famiglia vanta antichissime origini genovesi e negli archivi dell’azienda sono conservati documenti che testimoniano e raccontano di coltivazioni e vocazione enologica già in epoca medioevale, in particolare nel Monferrato e nell’Oltrepò Pavese.
Le antiche carte aziendali narrano anche di vigneti, uva e vini di pregio prodotti sulle colline del Genovesato. Già nei primi anni dell’Ottocento, infatti, l’azienda aveva selezionato da una mutazione in bianco della Barbera nei boschi di proprietà, la pregiata uva Bosco, oggi alla base di molti tra i vini liguri (Bianco di Coronata e Bianco delle Cinque Terre).
Addirittura Stendhal, uno dei più importanti scrittori francesi di tutti i tempi, nella sua opera Viaggio in Italia, elogiò il Bianco di Coronata. Così come lo scrittore livornese Giorgio Caproni, in uno dei suoi scritti, consiglia a chi avesse occasione di visitare Genova la degustazione del Coronata di cui descrive colore (“paglierino”) e profumi (“tutto odoroso di zafferano e cedro”).
È proprio tra questi antichi vigneti che stamani ho avuto il piacere di camminare e conoscere storia ed impegno di questa importante azienda locale.
Nonostante l’inizio di giornata si fosse palesato con un minaccioso cielo plumbeo, la visita si è svolta, fortunatamente, sotto un timido sole.
Scarpe comode e abbigliamento confortevole divisa d’ordinanza, quindi, per camminare ed ammirare grappoli d’uva dagli acini dorati ed il tipico foliage stagionale.
Al termine della visita, un rinfresco dal sapore rigorosamente genovese: focaccia, gli ottimi prodotti del Salumificio Cabella di Sant’Olcese e, naturalmente, gli ottimi vini di Villa Cambiaso:
- Egalêe, Valpolcevera Vermentino DOC
- Bianchetta Genovese Valpolcevera DOC
- O Cônâ, Valpolcevera Coronata DOC
Un ringraziamento speciale per questa bella esperienza all’amico giornalista ed enogastronomo Virgilio Pronzati e ad Elisabetta Currado, enologa e wine & marketing consultant.