Questo mese è stato più difficile del previsto, il tema del MTC sono le terrine: di carne, di pesce o di verdure. Giuliana del blog la gallina Vintage ci ha regalato questo splendido post dal quale ho appreso tantissime cose che ignoravo sul mondo delle terrine, diciamo pure che queste carinissime amiche non le avevo praticamente mai considerate, quasi mai mangiate e sicuramente non avrei mai pensato di cucinarle.
Come vi ho detto avevo preso la cosa un po’ sottogamba, pensando che fosse una cosa abbastanza semplice e così domenica per la festa del papà mi sono messa all’opera per cucinare la mia terrina in gelatina con baccalà, porri patate e ceci. Dopo aver messo ad ammollare il baccalà ho preparato tutti gli altri ingredienti, ho preparato un buonissimo brodo chiarificato al profumo di cardamomo nero per fare la gelatina ho assemblato il tutto e messo in frigorifero.
Immaginatevi la cena della domenica, immaginatevi la festa del papà, suoceri e genitori tutti a cena da me, tutti ad attendere la terrina. Ecco giusto per farvela breve il commento di mio papà è stato: “Non la mangia nemmeno il gatto!”.
Accantonata la terrina con il baccalà non ho voluto demordere e quindi mi sono rimessa all’opera, questa volta con la carne, sono passata dal macellaio, volevo una carne magra e poco saporita perché volevo far emergere gli alti sapori e così ho deciso di utilizzare un macinato di tacchino al quale ho aggiunto della soppressata tritata, delle mandorle, l’uvetta e uno strato dolce amaro fatto con carciofi e arancia rossa. Come accompagnamento ho voluto fare un omaggio alla primavera con un insalatina fresca di fave, pomodorini, cipolla di Tropea e Ravanelli ed una salsa di yogurt ai peperoni.
Cominciate preparando l’impasto della terrina con il macinato, la ricotta, le mandorle, l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata, l’aglio e la soppressata tritati, il timo e l’uovo. Aggiustate di sale e pepe e aggiungere una po’ di noce moscata grattugiata. Impastate tutto con le mani e lasciate riposare almeno 15 minuti.
Nel frattempo pulite il carciofo e pelate l’arancia a vivo.
Rivestite una terrina con la pancetta e procedete mettendo metà dell’impasto poi adagiate sopra uno strato di fette di arance e uno strato di fettine sottili di carciofi. Terminate con l’altra metà di impasto, pressate bene il tutto, sigillate con la pancetta e chiudete con l’apposito coperchio.
Cuocete il tutto in forno a bagnomaria per un ora circa a 180°C.
Trascorso questo tempo scolate il liquido che si è formato e mettete a raffreddare la terrina senza coperchio mettendo sopra un foglio di carta stagnola con un peso in modo che fuoriesca tutto il liquido in eccesso, poi riponete la terrina in frigo e mangiatela almeno 24 ore dopo.
Mettete i peperoni in una pentola con un filo di olio e l’aglio schiacciato, quando l’olio è caldo togliete l’aglio ed aggiungete i peperoni, fateli appassire e aggiungete lo zucchero e l’aceto. Cuocete a fuoco basso coperti per almeno 35/40 minuti, aggiustate di sale.
Quando si saranno raffreddati frullateli con mezzo vasetto di yogurt greco.
Per prima cosa affettate finemente la cipolla e mettetela in un recipiente con una manciata di sale e mezzo bicchiere di aceto. Lasciate riposare almeno 10 minuti in modo che perda un po’ il sapore forte e risulti più digeribile.
Pulite i baccelli, tagliate a metà i pomodorini ed affettate i ravanelli, trascorsi i dieci minuti scolate le cipolle e lavatele sotto acqua corrente, aggiungetele agli altri ingredienti e condite con sale, olio ed una grattugiata di scorza di limone.
Devo dire che a parte la prima sconfitta la seconda terrina mi è piaciuta molto e credo proprio che la rifarò.
Con questa ricetta partecipo al MTC64