focu di ligna e muddica atturrata |
L’Italia senza la Sicilia non lascia immagine alcuna nello spirito. Qui è la chiave di ogni cosa. Fu questa la riflessione che fece il grande scrittore Johoann Wolfang Goethe giunto in Sicilia durante il suo Viaggio in Italia. Certo per la Sicilia parlare di cucina e’ iniziare un viaggio dentro il viaggio, incontrando piatti che dischiudono prospettive di tempo e suggeriscono immagini di luoghi. Una cucina ricca di prodotti fragranti, sapori che stanno, cosi’ come la posizione geografica dell’isola, in un delizioso equilibrio tra terra e mare. In Sicilia la varieta’ di piatti e’ ricca di prodotti, spezie e profumi che testimoniano quanto l’isola si sia trovata, per secoli, al centro di mire e attenzioni di popoli di ogni dove. Sapori che restano ben nitidi nella mente fatti di sfumature e piccole attenzioni che lascia una sorta di malinconia assimilabile alla “saudade” dei brasiliani, o al Mal d’Africa che ti spinge alla ricerca quei particolari sapori.
Ma un angolo di Sicilia vera, quella che andrebbe scritta tutta maiuscola, è invece presente in carne, ossa e calore nella realtà del centro di Monza, a due passi da Milano, al Ristorante Il Moro, dove ogni giorno, con entusiasmo e determinazione, Antonella in sala, e Salvatore e Vincenzo, in cucina, si dedicano ad esaltare i sapori e i profumi tipici della loro terra e del loro mare partendo dai ricordi e dagli insegnamenti tramandati dalla famiglia, ricchi di passione e tradizione. La meritata volontà di portare in tavola la storia vera dei luoghi d’origine attraverso la giusta innovazione e qualità delle materie prime frutto di una meticolosa ricerca. E come dice Vincenzo Butticè: “Cucinare per noi, è sinonimo di gioco, si tratta dell’aspetto ludico che ha in se il creare. Così la cucina si trasforma nel teatro dei sapori, dei profumi e dei colori. Ogni piatto ha una storia da raccontare, per questo motivo pensiamo che la nostra cucina non sia solo da gustare ma soprattutto da vivere.”
Sedersi ad uno dei tavoli significa partire per viaggio sensoriale, basta chiudere gli occhi e assaggiare ascoltando Antonella raccontare i piatti proposti ogni giorno da Salvatore e Vincenzo. Un viaggio in Sicilia partendo dal il piccolo pane cunzato alla rivisitazione della parmigiana con i gamberi rossi di Mazara, a quelle tradizionali brusiate impastate con farina di grano duro Tumminia macinata a pietra e servite con il saporito sugo di moscardini e olive di Nocellara del Belice e formaggio dei poveri, piatto dedicato al nonno per i suoi preziosi insegnamenti culinari, servito con una quenelle di gelato al finocchietto che ne esalta i sapori.
Un tributo al nord con uno splendido risotto Carnaroli Riserva San Massimo ai profumi di Sicilia con sarde a beccafico, passando dal polpo tenerissimo e dalla spigola servita con gel di Pachino sino alla particolare tarte tatin dolce con melanzane di Sciacca, capperi caramellati e origano semplicemente deliziosa.
Il tutto accompagnato dai vini proposti da Antonella, preparata sommelier.
Manca proprio solo lo sciabordio del mare in questo pezzetto di Sicilia che profuma di zagare, limoni, arance, mare, sale, biscotti, gelsomini, anice, finocchietto, capperi, canditi, pomodoro e di sole.
Io sono pronta per un altro viaggio in questa Sicilia nel cuore della Brianza.
Ristorante Il Moro
via Parravicini 44 20052 Monza (MB)
Altri momenti di questa e altre esperienze le puoi vedere seguendomi qui