Come ogni anno in questo periodo, vi mostro la torta che ho preparato per il compleanno di mia figlia.
In realtà la torta che avevo in mente era un’altra: mi ero già organizzata per fare un castello bellissimo con decorazioni in isomalto e personaggi in pdz, quando la festa che stavo organizzando per mia figlia è saltata.
In pratica, quest’anno il giorno del suo compleanno coincideva con la Pasqua e, ovviamente, non era possibile immaginare una festa con i compagni di scuola: chi sarebbe mai venuto a una sua festa di compleanno proprio il giorno di Pasqua. Allora, mi sono studiata una cosa un pò diversa ma altrettanto carina: lei il giovedì frequenta il circolo tennis e spesso a fine allenamento i bambini restano lì per un pò a giocare o a mangiare pizza. Ho proposto a mia figlia di festeggiare con gli amici del circolo e di anticipare la sua festa di compleanno e di farla lì (cosa peraltro per me comodissima perchè è praticamente di fronte a casa mia!). Incomincio ad organizzare il tutto e con una decina di giorni di anticipo comincio anche a modellare i personaggi della torta.
Elsa, con i fianchi un pò arrotondati in verità, mi sembra che stia venendo molto bene.
Una settimana prima della festa (che stavo organizzando per il giovedì santo), parlo con l’allenatore e gli chiedo se ci sono problemi a festeggiare il compleanno della bambina a fine allenamento e lui, più che entusiasta, dice: “Nadia, se vuoi, dillo anche anche ai tuoi compagni di scuola. Se a loro fa piacere possono fare una lezione di tennis gratis, le racchette le porto io!”
Magnifico, penso! La bambina però decide di non chiedere in classe di venire alla sua festa perchè sa che molti dei suoi compagni hanno già degli impegni (chi partiva con la famiglia, chi invece aveva l’allenamento di pallavolo, ecc..).
Il giorno prima della festa, dopo che avevo speso una cifra spropositata in decorazioni, palloncini, tovagliato, composizioni di palloncini a tema frozen, sul telefono di mio marito arriva il messaggio dell’allenatore che lo avvisa che l’allenamento (che di solito si tiene dalle 16 alle 18 nel circolo tennis di fronte casa mia) è anticipato alle 9.45 nel circolo tennis di un altro paese, e che a mezzogiorno i bambini saranno intrattenuti dall’allenatore che preparerà loro dei toast.
Cosa? Ma si è ammattito, penso!
Come faccio a festeggiare il compleanno di mia figlia in un circolo tennis di un altro paese e all’ora di pranzo? Come faccio a trasportare il mio castello ultra mega decorato di 4 piani?
E tutte le spese che ho già fatto? Il tovagliato, la composizione di palloncini, le tre torte che ho già cotto, di cui due già farcite?
Volevo solo strozzarlo!!!
Non vi dico lo sconforto della mia bambina che ormai credeva che non avrebbe potuto festeggiare il suo compleanno.
Non vi dico io, invece, come stavo al pensiero che lui aveva detto di invitare i compagni di scuola per un allenamento gratis. Non facevo altro che pensare: “meno male che non ha detto niente a nessuno, altrimenti che figura avremmo fatto!”
Dopo essermi persa d’animo anch’io, non lo nego, ho pensato a come fare per festeggiare, seppur in piccolo, il suo compleanno con gli amici del tennis.
Nel pomeriggio la folgorazione!
Ho stampato un’immagine di Elsa, la regina di ghiaccio, ed in fretta e furia ho preparato una cialda (quella che vedete qui sotto).
Mi ci sono volute circa 6 ore di lavoro ininterrotto!
All’una di notte, dopo averla terminata, me ne sono andata a letto.
La mattina seguente penso a come avrei potuto utilizzare l’isomalto (che avevo già preparato e spezzato per decorare il castello che mi ero prefissata) su questa torta.
Bene, la soluzione è stata bordare la torta di isomalto per ricreare i cristalli di ghiaccio e una composizione centrale creata con diversi cristalli appuntiti di altezze diverse che possono ricordare i cristalli che più volte compaiono nel film animato (o lo stesso costone della montagna su cui sorge il castello).
Alle 12.20 finalmente mia figlia mi vede arrivare con la torta e sprizza gioia da tutti i pori.
I bambini hanno finito di mangiare i toast all’una e la torta è stata protagonista per una ventina di minuti circa.
I bambini facevano a gara per avere un pezzo di isomalto! Se lo ciucciavano che era una bellezza e dicevano che era buonissimo.
L’allenatore, quando gli ho fatto presente che con questa genialata di spostare ora e luogo dell’allenamento mi aveva creato non pochi problemi perchè ormai avevo programmato tutto ed era quasi tutto pronto (oltre ad aver speso parecchi soldini), mi ha risposto: “dai, che in fondo non è meglio che sia andata così? In questo modo è una cosa molto più free e tranquilla e poi ora sei libera per il resto della giornata”.
Mi sono dovuta trattenere dal mettergli le mani intorno al collo quando poi mi ha detto che aveva organizzato questo nuovo allenamento perchè si era dimenticato dei preparativi per il compleanno della bambina.
Comunque, mia figlia, anche se ha festeggiato per modo di dire, è stata comunque contenta.
A lei è bastato avere la sua torta e intorno a sè i suoi amici.
Meno male, ho accusato più io il colpo, non lo nego.
Se il pupazzo di neve e Elsa reggono li vedrete sulla prossima torta, in programma per luglio.