Stufato alla Sangiovannese

Questa ricetta l’avevo scoperta da loro qualche anno fa, è da allora che mi riproponevo di prepararlo, e quando ho visto l’appuntamento fissato al Calendario del Cibo Italiano, non ho avuto più scuse!
Ho studiato un poco la ricetta, valutandone diverse sul web, poi prendendo spunto da qui e da Tommaso ed Ilaria (come dicevo sopra), ho preparato una mia versione, sperando di non essere andata fuori tema!
Le origini di questo piatto risalgono all’inizio del 1900, quando alcuni operai delle fabbriche di questa zona, amanti della cucina, iniziarono a preparare lo spezzatino con le interiora degli animali
Pare che uno di questi, arruolato nell’esercito per la guerra in Libia, portò con sé la ricetta e la arricchì di spezie del luogo.
Al suo ritorno la propose agli amici più volte e anche nei saloni della Basilica di Sangiovanni, proprio da qui prese il nome di Stufato alla Sangiovannese.
Il piatto si è rivelato un vero successo, il profumo, il sapore e la consistenza della carne, visto la lnga cottura, sono indescrivibili, un piatto sicuramente da conoscere!

Questa ricetta partecipa al Calendario del Cibo Italiano organizzato dall’AIFB, Associazione Italiana Food Blogger, iniziativa davvero lodevole che promuove la conoscenza del cibo italiano e dei suoi ingredienti .
Non voglio dimenticare di segnalare che:
l’Ambasciatrice della giornata dello stufato alla Sangiovannese è Maria Pia Bruscia detta MAPI per il Calendario del Cibo Italiano – Italian Food Calendar.


Ingredienti per 4 persone

800g di carne di vitello (bocconcini)
1 cipolla
1 costa di sedano
1 carota
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 scorza di limone biologico
200ml di vino rosso toscano
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
sale e pepe
noce moscata  e cannella
olio evo

brodo di carne di vitello e verdure

Il brodo di carne da utilizzare nella ricetta è stato preparato il giorno precedente con un pezzetto di cosa di bovino e un ossa di zampa di vitello,come aromi aggiungere cipolla con chiodo di garofano, carota, sedano e aglio. Aggiustare di sale.

In un un tegame di coccio o di alluminio (così viene citato) scaldare 3-4 cucchiai di olio evo, aggiungere le verdure  e la scorza di limone, il tutto tritato molto bene.

Far soffriggere per qualche minuto,  unire la carne, che verrà rigirata più volte a fiamma viva fino a quando non sarà ben rosolata e ricoperta dal trito aromatico.

Sfumare con il vino rosso.

Aggiungere il concentrato di pomodoro, e le spezie.

Bagnare con il brodo, coprire la carne, mettere il coperchio abbassare la fiamma e cuocere per almeno 4 ore, facendo attenzione che non asciughi troppo, allungare con il brodo se dovesse accadere.

Aggiustare di sale e pepe.

Servire ben caldo con  pane toscano, utile a fare “la scarpetta”.

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