Romanè ha aperto nel mese di settembre 2021, ed è il primo ristorante di Stefano Callegari, l’inventore del famoso Trapizzino, un innovativo modo di presentare la pizza abbinata a golosi sughi. Il locale è situato nel quartiere Trionfale, in via Cipro 106, un’unica grande sala con 40 coperti distribuiti in tavoli recuperati di legno e le pareti tappezzate con i piatti dei ristoranti del Buon Ricordo -a cui il ristorante è associato- e un dehors con altri venti posti. Il nome Romanè è chiaramente riferito alla città di Roma, ma anche al detto “dare una romanella”, ovvero dare una sistemata veloce, una ripulita, senza esagerare; ma è anche un vino frizzante dei Castelli Romani.
Qui viene proposta la cucina tipica romana e anche italiana, con un tocco personalizzato. Le ricette andate un po’ perse, quelle della mamma e della nonna, che ti riscaldano il cuore e che ti fanno sentire bene. Una cucina, per parafrasare una nota pubblicità di tanti anni fa, che quando sei giù ti riporta su. Il menu, che cambia in base alla stagionalità delle materie prime, ma soprattutto all’estro, è composto da cinque antipasti, cinque primi, cinque secondi, cinque contorni e cinque dolci. Le porzioni sono generose, da osteria, ma curate nella presentazione. I piatti sono così accattivanti che non si sa cosa scegliere e si assaggerebbero tutti.
Io vi consiglio di iniziare con le polpette di bollito di manzo con mortadella, Parmigiano e noce moscata, panate fritte e con salsa verde;
murge inverse (polpettine di fave su crema di cicoria ripassata)
e le melanzane alla parmigiana (melanzane fritte, con sugo di pomodoro San Marzano DOP selezione BioBuò, Parmigiano Reggiano 30 mesi e basilico, cotte in forno.
Poi un primo piatto da dipendenza e da urlo: le fettuccine al tortellino composte da pasta all’uovo cotta nel brodo di carne e mantecata con noce moscata, Parmigiano, mortadella e prosciutto crudo.
Da provare il pollo alla cacciatora (pollo San Bartolomeo cotto con aceto, rosmarino, aglio, vino e…magia) il piatto del Buon Ricordo
e l’arrosto abbacchiato (cosciotto di abbacchio gentilmente cotto in tegame con aglio e rosmarino).
Tutti golosissimi i dolci: la pectina panata (macedonia con uvetta e pinoli avvolta in pasta fillo, panata in uovo e oro Saiwa e poi fritta, accompagnata con crema diplomatica. ricotta e visciole (ricotta di pecora laziale con visciole e granella di frolla all’olio EVO); ciambelline al vino; dolce torta di cacio al forno (la cheesecake in versione romana: biscotto croccante impastato con burro del Mugello, ricoperto di crema con mascarpone, Philadelphia e uova di gallina felice) e naturalmente non può mancare il tiramisù, il dolce italiano per eccellenza, realizzato con i gentilini Osvego.
Romanè
Via Cipro 106
Roma
Tel. 340 784 5281
P.S. Cucina goduriosa e schietta, “da dipendenza”.
L’articolo Romanè, la cucina “da dipendenza” di Stefano Callegari proviene da Isabella Radaelli.