Gnocchi di zucca violina
La cuoca, fortunata posseditrice di una zucca violina – che, sia detto per inciso non si sa perché si lasci sempre attirare a comprare, la zucca, si intende, data la difficoltà di taglio – legge una ricetta per gli gnocchi che l’attira, o meglio, più che una ricetta, una suggestione, essendo la medesima senza dosi certe.
Pur apprezzando il fascino dell’indeterminato, occorre dire, però, che la cuoca ha pur sempre bisogno, in mancanza di qualcuno che le faccia vedere il procedimento, di qualche dose.
E, in anni di esperienza, anche la cuoca ha capito che esistono in rete vari tipi di siti di ricette, da quelli che possono considerarsi una garanzia, con una foto realizzata dagli autori e dosi ragionevolmente attendibili a quelli di cui diffidare; tra i più pericolosi di quest’ultima categoria ci sono gli improponibili, siti creati come banche dati da loschi individui che di cucina non capiscono niente e copiano o creano ricette non realizzabili.
Come nel triste caso di una ricetta per la trippa di agnello, cotta in umido col sugo rosso. Incauta fu la cuoca a comprarla – l’aveva trovata al mercato delle carni di Porta Palazzo, dove le macellerie sono quasi tutte rumene e offrono cibi più esotici e quindi più invitanti, ma che spesso non si sa come preparare – e ancora più incauta a fidarsi della ricetta; per farla breve, dopo una lunga e infruttuosa cottura, essendo la trippa di consistenza cementizia, pur di non darsi per vinta la cuoca la frullò e ne fece delle polpette.
Esistono poi i siti approssimativi, che indicano le materie prime ma non i materiali; un po’ come le vecchie cuoche che, andando ad occhio, guidate dall’occhio e dall’esperienza sfornavano perfetti manicaretti; salvo creare nelle sfortunate che chiedevano le loro ricette, piatti immangiabili e conseguenti complessi di inferiorità.
Ma la categoria più insidiosa è quella dei siti con ricette che pur apparendo attendibili, hanno al loro interno elementi che una cuciniera con qualche esperienza può individuare come non congruenti, che, e utilizzati, renderebbero la preparazione inutilizzabile.
Destreggiandosi tra Scilla e Cariddi e appoggiandosi alla sperimentata ricetta degli gnocchi di patate della mamma la cuoca mette infine a punto una ricetta credibile e che soddisfa il criterio di fattibilità.
Potrete fidarvi? Credo di sì…
Per 4/6 amanti della zucca (e degli gnocchi)
1 kg di polpa al netto di buccia
3 hg di farina per l’impasto + altra per la lavoraziione
1 pizzico di sale
1 uovo
Con questa ricetta gli gnocchi vengono di consistenza soda, come quelli industriali – soda sì, ma non dura, intendiamoci. Comunque la prossima volta che li farò aggiungerò magari un cucchiaio d’olio evo all’impasto; altre uova no, benché certe ricette abbondino, perché con queste dosi l’impasto riesce ad essere maneggiato, cosa impossibile se fosse troppo liquido.
Cuocere in forno su una taglia rivestita di carta forno e a temperatura media (ca 180 gradi) la zucca tagliata a pezzetti (più sono piccoli e più si farà in fretta).
Schiacciare la zucca calda molto bene con un forchetta fino a ottenere una poltiglia uniforma e aggiungere la farina (3 hg), il sale e l’uovo al composto mescolando bene
Su una tavola ben infarinata prendere cucchiaiate di impasto e rotolandolo nella farina formare dei salamini del diametro di un cm e mezzo circa; tagliali a tocchetti con il coltello per formare gli gnocchi; è inutile passarli nella forchetta per creare le strisce perché scompaiono in cottura.
Fare cuocere subito, sia che si consumino immediatamente o no – nel caso possono essere fatti rinvenire in acqua calda se avanzano . o surgelare il surplus.
Condire con un sugo di burro, salvia e aglio o con sugo di burro, zucchero e cannella.