La pitta nchiusa è un dolce natalizio prettamente calabrese che prende anche il nome di pitta mpigliata. E’ tipica delle zone del cosentino, esattamente San Giovanni in Fiore dove trova le sue radici più profonde, e del catanzarese. Le origini risalgono più o meno intorno al 1700, quando veniva usato come dolce nuziale.
E’ composto da una base sottile di pasta, realizzata con un buon vino moscato e olio extravergine di oliva. Il ripieno è composto da frutta secca ed io ho utilizzato mandorle, noci, uvetta sultanina e gherigli di noce tritati grossolanamente. Il tutto viene poi mescolato a una buona dose di miele e, una volta cotta in forno, ne viene spennellato ulteriormente in superficie per lucidare il dolce.
Sembra complicata da preparare, ma in realtà non lo è per nulla! Curiosi di scoprire la preparazione della mia nuova bontà? Seguitemi!
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Difficoltà:
Media -
Preparazione:
1 ora -
Cottura:
40 minuti -
Porzioni:
Per uno stampo di 24 cm di diametro -
Costo:
Medio
Ingredienti
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500 g Farina 00
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2 Uova
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200 ml Olio extravergine d’oliva
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200 ml Vino Moscato
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q.b. Sale
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1 bustina Lievito in polvere per dolci
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250 g Miele
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180 g Gherigli di noci
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80 g Pinoli
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100 g Uva sultanina
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100 g Mandorle
Preparazione
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In una casseruola scaldate l’olio con il vino. Togliete dal fuoco e aggiungete le uova, un pizzico di sale, la farina e il lievito. Lavorate bene fino ad ottenere un impasto compatto (se necessario unite ancora farina). Sulla spianatoia lavorate per un poco la pasta, tirate una sfoglia rotonda e altre due quadrate.
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Nel frattempo preparate il ripieno tritando grossolanamente la frutta secca, tranne l’uvetta che dovrà essere fatta rinvenire in acqua tiepida. Aggiungete il miele e mescolate bene il tutto fino ad ottenere un impasto colloso. Stendete il ripieno sulle striscette di pasta tagliate per tutta la loro lunghezza, quindi arrotolate la striscia su se stessa fino a formare la rosellina. Aprite leggermente i petali e stringetele alla base. Ripetete l’operazione con tutte le strisce di pasta.
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Con la sfoglia rotonda foderare una tortiera e cospargetela di miele sciolto, zucchero e cannella. Disponete le roselline in cerchio una accanto all’altra. Infornate a 180° per 40 minuti. Se in cottura risulta asciutta, aggiungetevi del miele disciolto con un pò d’acqua. Sfornate la pitta nchiusa e spennellatela con del miele puro quando è ancora calda per lucidarla. Buon Natale a tutti voi!
I consigli di Franci
- La pitta nchiusa si conserva per 10-15 giorni chiusa in dispensa.
- Per prepararla potrete utilizzare anche dell’altra frutta secca, ma state attenti a non riempire troppo la pasta!
- È importante lucidarla con il miele puro quando è ancora calda, in modo da preservarne la bellezza e il gusto.
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