Capita di crollare.
Capita di non farcela, di voler tirare i remi in barca e lasciare che sia la corrente a trascinarti, chissà dove.
Capita che la stanchezza prenda il sopravvento, che ti lasci senza forze, senza la voglia neanche di lottare, per i tuoi sogni, per la tua vita, per riacciuffarne i pezzi scappati via.
Capita che la fiammella della speranza sia coperta da strati di giorni trascinati, vissuti senza accorgersene, di ore trascorse e perse.
Capita che si abbia voglia di chiudere con tutto.
Capita di voler cercare quella forza che non hai più.
E capita di non trovarla più, neanche in quello che ami.
Dopo mesi torno al Redone dello Starbooks. Ero da tempo incuriosita dal provare qualche pie degli Hairy Bikers. In particolare ero curiosa di provare la loro base per pie, dopo averne sentito raccontare meraviglie. Sfoglio la biblioteca dello Starbooks e l’occhio casca su questa pie di patate, prosciutto e porri. Nel leggere la ricetta, mi rendo conto che la pasta brisée aveva un qualcosa di conosciuto ed, infatti, come già fa notare Gaia, è la stessa di Michel Roux (che adoro e utilizzo da anni).
PIE DI PATATE, PROSCIUTTO DI PRAGA E PORRI
INGREDIENTI per una teglia di 25 cm di diametro
Per la pasta brisée
250 g farina di frumento 00
150 g burro
1 uovo
sale
Nella ciotola della planetaria, inserire la farina e il burro e far mescolare. Unire l’uovo e, infine, il sale. Continuare a mescolare finché non si sarà formato un impasto liscio e omogeneo. Far riposare la pasta in frigo per circa 30 minuti.
Per il ripieno
1 kg di patate
25 g burro
1 porro di medie dimensioni, tagliato a rondelle
150 g di prosciutto cotto di Praga, in una sola fetta
300 g double cream (nel mio caso, panna fresca)
noce moscata
sale
pepe
Pelare e tagliare le patate a fette alte circa 5 mm e gettarle in una pentola piena di acqua a bollore. Riportare a bollore e far cuocere 3 minuti, quindi scolarle e lasciarle sotto l’acqua corrente finché non sono ben fredde. Scolarle bene.
Intanto, sciogliere il burro in una padella anti-aderente, e quando è sciolto metterci il porro, che dovrà cuocere a fuoco medio per 5-6 minuti, mescolando spesso, finché non sarà morbido. Aggiungere il prosciutto a dadini, far insaporire, togliere dal fuoco e tenere da parte.
Stendere la pasta ad uno spessore di circa 3 mm sulla spianatoia infarinata. Imburrare la teglia, preferibilmente a cerniera, e ricoprirla con la pasta, facendola sbordare di circa 4 mm. Pizzicare il bordo della pasta. Far raffreddare in frigo per mezz’ora.
Riscaldare il forno a 190°C.
Mescolare la panna con noce moscata e pepe, regolare di sale.
Mettere uno strato di patate sulla base di pasta, spargervi sopra un quarto dei porri e prosciutto, quindi un quarto della panna. Continuare finché non terminano gli ingredienti, chiudendo la pie con lo strato di patate.
Cuocere per 45-55 minuti, finché la pasta non è dorata e le patate ben arrostite. Fare la prova dello stecchino: le patate devono essere morbide ma la crema si deve essere rappresa.
Sfornare e lasciar riposare 10 minuti prima di servirla.
NOTE
- La brisée, secondo la ricetta dei Bikers, non dovrebbe essere messa in frigo. Io ho preferito seguire il passaggio in frigo, visto che in casa era caldo.
- Come già notato da Gaia, gli ingredienti del ripieno sono sufficienti per creare tre strati, non quattro.
- Contrariamente a quanto accaduto a Gaia, io ho assistito all’esuberanza della panna, fuoriuscita un bel po’ dalla pie e colata tutta sulla base del forno. Onde evitare di ritrovarmi a dover ripulire il forno, meglio inserire la teglia del forno sotto la teglia di cottura.
- La cottura della mia pie ha richiesto un’ora abbondante, ma credo sia dovuto a una questione di forno. Fare sempre la prova stecchino.
Tirando le somme, la pie è riuscita ottimamente, quindi per me, come è stato per Gaia, la ricetta è PROMOSSA
Con questa ricetta ritorno e partecipo allo Starbooks redone di Febbraio
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