Una cena toscana non può dirsi autentica senza un piatto di pici all’aglione. Pici: pasta fresca, fatta a mano, di semola e acqua, “appicciata” a formare uno spaghetto lungo e molto “tozzo”, spesso, che si accompagna con sughi importanti come l’aglione. Cos’è l’aglione? Un presidio SlowFood, ovvero una varietà particolare di aglio detto “a prova di bacio” perché dal profumo tenue e dal gusto delicatissimo: una vera e propria leccornia molto difficile da trovare in commercio se non in qualche bottega della splendida Val di Chiana. Bene, niente paura: se non avete l’aglione, usate un solo spicchio d’aglio, avendo cura di togliere l’anima! Alla ricetta tradizionale, di puro e semplice pomodoro e peperoncino, ho aggiunto filetti di sgombro piccante e finocchietto selvatico per profumare il tutto. Che dire di più? Correte in cucina, allacciatevi il grembiule e… buon appetito! <3
Ingredienti per 2 persone.
160 grammi di Pici freschi (non secchi), 2 Pomodori tondi rossi e ben maturi, mezzo bicchierino di Aceto di vino bianco, 3 spicchi d’Aglione, 1 confezione di Sgombro piccante, 2 mazzetti di Finocchietto selvatico, Sale fino, Sale grosso, Olio extravergine di Oliva.
Procedimento.
Per prima cosa si sbollentano i pomodori in acqua bollente – bastano pochi secondi – si scolano e si toglie la buccia ed i semini. Si fa una dadolata con tutta la polpa. Si tiene da parte e si versano i pici freschi in abbondante acqua bollente salata: necessitano di una lunga cottura, almeno 8/10 minuti. Nel frattempo, in una padella si fanno scaldare 5 cucchiai di olio extravergine di oliva assieme ai 3 spicchi d’aglione spremuti e ad un mazzetto di finocchietto selvatico sminuzzato. Si sfuma con un bicchierino di aceto di vino bianco e si aggiungono i pomodori tagliati a dadini. Si fa cuocere a fiamma viva e con coperchio affinché il pomodoro si sciolga bene. Si scolano i pici al dente, si versano nella padella con il sugo di pomodoro e aglione e si manteca la pasta a fiamma viva aggiungendo un filo di extravergine d’oliva. Si ultima aggiungendo lo sgombro piccante, facendolo amalgamare alla pasta, dopo di che si spegne la fiamma e si impiatta. Aggiungerei un filo di extravergine a crudo ed un’ultima “spolverata” di finocchietto selvatico sminuzzato.