Oggi è l’11 luglio ed è il giorno della piadina per il Calendario del Cibo Italiano ed abbiamo deciso di festeggiarla alla grande, con il Flash Mob “Vamos a la Piada” con un’azienda riminese che di piadine se ne intende davvero, la Fresco Piada.
La piadina romagnola, è il simbolo della riviera e Fresco Piada, realizza questo pane antico nel massimo rispetto della tradizione, ma con l’efficienza di una azienda moderna, utilizzando materie prime d’eccellenza, come le farine di grani romagnoli, il sale marino integrale di Cervia e l’olio extra vergine di oliva delle colline riminesi. Ma il segreto è nei gesti antichi: ogni singola piada è precotta manualmente, come nei chioschi della riviera e raffreddata a temperatura ambiente, senza subire stress termici e mantiene anche dopo il confezionamento la sua straordinaria fragranza, senza l’utilizzo di conservanti. L’utilizzo del lievito madre inoltre, regala al prodotto, leggerezza, digeribilità e morbidezza fuori dal comune.
La piadina è l’espressione culinaria della Romagna per eccellenza, ma Fresco Piada ce la porta in tutta Italia, appena fatta. Allora abbiamo pensato di festeggiarla oggi con ripieni che provengono da tutta la penisola in abbinamenti di eccellenza con altri territori. Nasce così “VAMOS A LA PIADA”, un corollario di ricette che partendo da Rimini e dal suo pane tradizionale, vanno a legarsi con prodotti e luoghi lontani, dando vita a piatti straordinari.
Quando ho cominciato a pensare ad una ricetta per questo flash mob, il primo pensiero è stato banale, far incontrare il cibo di strada per eccellenza della riviera romagnola, con quello fiorentino: piada e lampredotto. Poi i 40° fissi di ogni giorno mi hanno scoraggiato proprio, ma pensavo che fosse un bel connubio ed ho continuato a ragionare sul tema. A Firenze, dopo il lampredotto, è la trippa a farla da padrona, ma in termini di leggerezza e idoneità alla calura estiva, anche questa lascia a desiderare. Ma se faccio la trippa finta, che altri non è che una frittata passata in un golosissimo sughetto di pomodoro, allora sì che penso che vada bene. La trippa finta inoltre, viene spolverata di Parmigiano, come quella vera, ma per dare al piatto una vera spinta ho pensato di unire lamelle sottilissime di Pecorino di Pienza stagionato in fossa. Ecco così un piatto tradizionalissimo toscano che diventa ripieno per la stupenda piadina di Fresco Piada. Tra la vasta scelta di prodotto che l’azienda ha, ho scelto “La ritrovata con lievito madre naturale”, una bontà incredibile, digeribilissima grazie al lievito madre.
Questo piatto è di una semplicità disarmante, ma di una bontà che riempie l’anima. Il profumo del sugo di pomodoro invade tutta la cucina, l’aroma del basilico spezzato con le mani, lo esalta e tutto sa di estate. La frittata dal canto suo, mi riporta ricordi infantili di merende e gite fuori porta indimenticabili. Il pecorino di fossa spinge questo piatto un po’ fanciullesco, verso sapori più adulti e robusti. La piada “La Ritrovata con lievito madre naturale”, calda, croccante, realizzata con materie prime di qualità e fatta a mano, intrisa del sughetto di pomodoro, accoglie il tutto in un abbraccio avvolgente. Un vero comfort food!
Non è una insalata, ma sicuramente è un piatto che nella calura estiva sprigiona il top dei sapori. Ho realizzato questo piatto alcune sere fa ad una cena nel Chianti con amici, nella “quasi” frescura della campagna, accompagnandolo con un Chianti straordinario. “Il matrimonio Toscana-Romagna s’ha da fare!” è stato il commento unanime.
Ingredienti per 4 persone
- 4 piadine “La Ritrovata con lievito madre naturale” di Fresco Piada
- 4 uova
- 2 cucchiai di farina
- 1/2 bicchiere di latte
- Olio extra vergine di oliva Toscano
- 1 costa di sedano
- 1 carota
- 1 cipolla
- 500 g di polpa di pomodoro (la mia appena fatta. Per realizzarla in sicurezza igienica, la ricetta è qui)
- sale
- pepe a mulinello
- basilico
- pecorino di fossa q.b.
Preparazione
Pulire sedano, carota e cipolla, lavarli e tritarli accuratamente. Soffriggere il tutto in alcuni cucchiai d’olio e appena la cipolla imbiondisce, aggiungere la polpa di pomodoro e far sobbollire piano piano per una decina di minuti. Se ritira troppo aggiungere alcuni cucchiai di acqua bollente o brodo vegetale. Salare e pepare. Mentre il pomodoro è in cottura, sbattere le uova in una ciotola, aggiungere la farina sbattendo per non formare i grumi, il sale ed il latte, lentamente, fino a formare un impasto liscio. Scaldare sul fuoco una padella con alcuni cucchiai d’olio extra vergine di oliva toscano, versare il composto e cuocere la frittata, girandola a metà cottura aiutandosi con un coperchio (o al salto se siete molto bravi!). Tagliarla a strisce larghe 1 cm e lunghe 7-8 cm e versarle nel sugo di pomodoro. Farle insaporire alcuni minuti, aggiustare di sale e pepe se necessario. Prima di servire cospargere con abbondante basilico spezzato a mano.
Scaldare la piadina sulla piastra o su di una padella antiaderente per alcuni minuti, girandola. Appena calda, poggiarla sul piatto di portata e su una metà versare la trippa finta. Cospargere il tutto con lamelle sottili di pecorino di fossa, chiudere la piadina e gustare.
Nota: i mugolii di piacere sono un effetto collaterale non controllabile!
Con questa ricetta partecipo a “Vamos a la Piada” con il Calendario del Cibo Italiano