Da tanto tempo volevo fare nuovamente il pesce spada a ghiotta, un piatto tipico della mia città, Messina. Per farlo, però, serve un buon pesce spada tagliato a pezzi grandi, perché questa ricetta tradizionalmente vuole che il pesce venga tagliato in pezzi alti e carnosi. A Roma, però, trovare del pesce spada italiano è piuttosto complicato, quindi ho rimandato a lungo. L’altro giorno, però, ho trovato del pesce spada di Ponza: non sarà certamente come quello dello Stretto di Messina, però è una alternativa sostenibile. E quindi, via, con nuove foto di questo piatto che mi fa sentire a casa: e, per non darvi la possibilità di trovare scuse, ho preparato anche la video ricetta, che trovate qui sul mio canale You Tube (e anche in fondo all’articolo). Anche se oggi è solo giovedì e l’orario è inconsueto, ripubblico la ricetta, una delle prime del blog. La ‘ghiotta’ è un sugo che sta alla base di moltissime preparazioni siciliane e cioè un soffritto di cipolla, sedano, pomodoro, capperi e olive verdi. In agrodolce diventa la base per la caponata o il coniglio, senza zucchero e aceto viene usato nei sughi di pesce come il pesce spada e il baccalà. E sono certa che questo piatto vi piacerà.
Pesce spada a ghiotta, alla messinese
Ingredienti per 4 persone:
- 1 trancio di pesce spada del peso di 1,2 chilogrammi, tagliato in 4 parti
- due cipolla rosse di Tropea
- 3 coste di sedano
- olive verdi in salamoia, quanto basta
- una abbondante manciata di capperi
- 400 grammi di polpa di pomodoro a pezzi
- olio di oliva extravergine, quanto basta
- sale e pepe, quanto basta
- un pezzetto di peperoncino
Pulire la cipolla e tagliarla a fettine non troppo sottili, quindi pelare il sedano eliminando i fili e tagliarlo a pezzetti. Denocciolare e tagliare a fettine le olive, dissalare i capperi.
Mettere in una padella antiaderente l’olio e unire a freddo la cipolla e il sedano. Farli stufare mescolando spesso e aggiungendo se necessario poca acqua fredda e, quando saranno diventati traslucidi, unire i capperi dissalati, il pecorino, le olive fatte a pezzetti e cuocere per 3-4 minuti. Quindi aggiungere la polpa di pomodoro. Salare e fare cuocere il tutto per circa 10 minuti.
Rosolare i tranci di pesce spada in olio extravergine per pochi minuti, finché il pesce non cambia colore.
Disporre il pesce spada nel sugo, aggiungendo se necessario pochissima acqua calda. Aggiustare di sale e cuocere a fuoco medio per altri 10 minuti. Fare riposare qualche ore in modo che i sapori si armonizzino perfettamente e riscaldare leggermente prima di servire.
Un consiglio: noi in Sicilia con il sugo, che è sempre abbondante, usiamo condire gli spaghetti che, come vuole la tradizione, vengono spolverizzati con il pecorino, anche se molti potrebbero non gradire il formaggio sui sughi a base di pesce.
L’ABBINAMENTO: Viene da Soave (Verona) il vino che abbiamo scelto per questa ricetta. Ed è un vino prodotto dall’azienda Coffele, con il vitigno Garganega nellel colline della zona classica. Questo Soave Classico Doc “Castel Cerino” si presenta con profumi fruttati di mela verde, sentori floreali come l’acacia e leggeri aromi di salvia. Dotato di buona freschezza, al gusto si distingue per note finali di mandorla, lievemente amare ma piacevoli in abbinamento alla complessità di questa ricetta mediterranea.