I Pappaluni sono i fagioli che si coltivano negli orti del nostro Aspromonte.
Simili (solo per forma) al bianco di Spagna, crescono in questa zona dell’Aspromonte esposta a nord dai 700 fino ai 1300 metri di altezza perché microclima, terreno ed acque permettono a questa particolare pianta di svilupparsi e portare molto frutto.
La pianta che produce i “pappaluni” è molto vigorosa e rampicante: raggiunge anche i quattro metri di altezza; in estate, per essere sostenuta, ha bisogno di crescere appoggiata ai pali di castagno, perché, quando dà frutto diventa molto pesante.
Si semina ad aprile usando sempre la stessa semente, infatti alla fine dell’estate al momento del raccolto, i fagioli più belli si mettono da parte per l’anno seguente.
Ci tengo a ricordare che i pappaluni, non sono commercializzati, quindi, per assaggiarli come contorno, nelle minestre, con la pasta o come zuppa, dovrete arrivare fino a qui.
La ricetta della pasta con i pappaluni è il piatto tipico della nostra zona, un piatto povero, semplice ma con un gusto indimenticabile.
250g
fagioli pappalunisecchi
200g
spaghetti spezzettati
1
spicchiod’aglio
peperoncinopiccante
olioevo
sale
‘nduja(facoltativa)
-
Mettete i pappaluni in una ciotola capiente e coprite abbondantemente con acqua. Lasciate riposare per 12 ore.
Trascorso il tempo, riempite d’acqua per tre quarti una casseruola e quando comincia a bollire versate i fagioli sgocciolati, unite lo spicchio d’aglio e fate cuocere a fuoco lento per quattro ore. Se in cottura,i fagioli si asciugano troppo aggiungete un poco di acqua tiepida. Salate, aggiungete gli spaghetti spezzettati (o, se preferite, altri formati di pasta per minestra). -
Completate la cottura mescolando di tanto in tanto, aggiungete l’olio a crudo, il peperoncino e servite.
Se, come me, amate la ‘nduja, potete aggiungere un cucchiaino a porzione al posto del peperoncino.
Grazie nonna Concetta, che mi hai insegnato a cercare la bellezza nelle piccole cose.