Pane integrale a lievitazione naturale

Premetto che non sono un’esperta di pasta madre, sono ancora in fase di studio e sto ancora cercando di instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Per mancanza di tempo non ho mai voluto impegnarmi con il lievito naturale, ma ad un certo punto, è arrivato  a casa. Che potevo fare? Non certo farlo morire, così è cominciata anche questa avventura.
Il fatto però di avere poco tempo non mi ha permesso fino ad ora di sperimentare chissà quale creazione particolare. Al momento sono contenta per aver ottenuto un ottimo pane senza utilizzare Manitoba né nell’impasto né nel lievito madre, e devo dire che se l’inizio è stato un po’ deludente,  ora sono molto soddisfatta anche se ho sempre tante domande in attesa di risposte. All’inizio la difficoltà più grande è stato capire come utilizzare la pasta madre, questa sconosciuta, cioè come trattarla prima di usarla nell’impasto, e poi capire esattamente i tempi di lievitazione. Ahahaha, problemi da principiante direte voi! Ma io ve l’ho detto che sono una neofita :) 
In quanto a come trattare la pasta madre, dato che brancolavo nel buoi ho trovato ottime spiegazioni qui dove ho preso spunto anche per la ricetta del pane. 
Poi ovviamente l’esperienza insegna quasi tutto. Ho imparato che i tempi di lievitazione sono assolutamente indicativi, variano da 3.5 ore a 6, eppure a me sembra sempre caldo uguale, mi sembra di aver fatto sempre gli stessi passaggi…e quindi? Boh! questa è solo una delle tante domande. Ho capito che per la riuscita del pane è fondamentale  saper riconoscere  il memento di infornare. Quindi che siano passate tre ore o sei, bisogna cogliere il momento giusto. Io per darmi dei riferimenti utilizzo sempre la stessa ciotola per la lievitazione, così capisco quando il volume è arrivato al punto giusto per essere infornato, e questo sapere mi è costato tante prove eh, ahimè :( Se andate oltre il pane perderà sofficità perché non terminerà la lievitazione in forno. 
La ricetta l’ho modificata in base alla mia esperienza, ho diminuito l’acqua e cambiato in parte le farine, ma insomma, i principi base rimangono gli stessi. Quindi se avete consigli da dare, sono tutta orecchi. Intanto vi lascio la ricetta del mio ormai consueto pane integrale con lievito naturale, che dopo tanti tentativi e studi approfonditi ora viene benissimo, speriamo duri questa buona sorte, che non intervengano le maree o il passaaggio delle comete a cambiare le sorti della lievitazione  :) quindi non disperate eh, prima o poi gliela si fa, comete a parte ovviamente :) 
Naturalmente se usate Manitoba e/o farine bianche il discorso cambia, ma in questo caso non vi so consigliare. Io utilizzo solo farine integrali o al limite semintegrali macinate a pietra e per di più in giornata, che fortuna che ho vero ad avere la farina appena macinata? Ma anche questo è frutto di ricerche, è tutta una fatica insomma, però di quelle che si fanno assolutamente senza sforzo e che danno tanta soddisfazione :) 
Due parole sulle farine e sul lievito naturale? perchè usare farine di grani antichi? perchè contengono meno glutine ed un tipo di glutine più digeribile rispetto a quello del grano convenzionale  (grano creso) Il lievito madre poi ha il vantaggio di eliminare i fitati dalle farine integrali che sono sostanze antinutrizionali che impediscono l’assorbimento di alcuni minerali, inotre rende il pane più digeribile. Questo in maniera molto semplificata, ma giusto per cominciare a capire perchè si utilizzano alcune farine piuttosto di altre e perchè il lievito naturale è migliore. Quando parlo di farine integrali ovviamente intendo sempre biologiche, questo è importantissimo! 
La prossima volta cercherò di afre anche le foto dei passaggi così vi do l’idea di come deve essere l’impasto. 

Pane integrale con lievito madre

Ingredienti per 1 pagnotta di circa 1 kg

farina integrale bio : 400 g (io gentil rosso macinata a pietra)
farina di grano saraceno bio: 100 g
farina di farro integrale bio : 100 g
lievito madre rinfrescato: 150 g (il mio è integrale)
acqua: 280/300 g circa
sale integrale: 10 g
malto: 1 cucchiaino
olio evo: 15 g

Procedimento
Setacciate le farine, versate 260 g di acqua e mescolate velocemente formando delle grosse briciole, lasciate riposare 45 minuti (idrolisi) Unite la pasta madre a pezzi e cominciate ad impastare, aggiungendo l’acqua necessaria ( a me di solito ne basta poca, circa 20 g ma dipende dall’assorbimento delle farine) dovrete ottenere un panetto morbido ma lavorabile. Unite il malto ed Impastate bene lavorando il panetto finché risulti liscio e morbido. Unite il sale e lavorate ancora ed infine l’olio poco alla volta. Fate riposare l’impasto sotto una ciotola rovesciata per circa 20 minuti. Prendete l’impasta e tiratelo verso l’esterno con le mani in modo da allargarlo e fate un giro di pieghe a tre,  ripiegate in sotto e   procedete a pirlatura (lasciare riposare coperto 40 minuti) Ripetete per tre volte. Alla terza pirlatura ponete l’impasto nel cestino da lievitazione  o in una ciotola capiente rivestita da un telo leggero cosparso di farina e lasciate lievitare fino al raddoppio chiuso con pellicola non troppo stretta. 
A questo punto si apre un mondo di possibilità, nel senso che il tempo che ci vuole per il raddoppio varia ogni volta, almeno a   me, quindi come tempi vi do solo un’indicazione che è di circa 5/6 ore, ma è capitato che dopo 3,5 ore fosse pronto. Io lascio l’impasto a temperatura ambiente perché ora è molto caldo, (se è più freddo, in forno con lucina accesa) Potete anche lasciare lievitare circa tre ore e poi mettere in frigorifero tutta la notte e finire la lievitazione il giorno dopo a temperatura ambiente per almeno tre ore.  Anche così viene bene, a seconda del tempo che avete a disposizione vi dovete organizzare. 
Sul come trattare la pasta madre, io la rinfresco la sera, divido la parte che mi serve ( 150 g) la pongo in un barattolino da sola, (l’altra la pongo in un altro barattolo).  Lascio entrambe a temperatura ambiente per 2/3 ore, poi le metto in frigorifero e il giorno dopo prendo quella che mi serve la tengo fuori frigo per circa 4/5 ore prima di impastare. I risultati  migliori li ho ottenuti tenendo la pasta madre fuori frigo a lungo. 
Quando il panetto è lievitato bene (ma non dovete far superare il momento giusto, pena il pane perderà in sofficità) ponetelo delicatamente sulla placca del forno , incidetelo sulla superficie come preferite, con taglio a croce o a griglia ecc, spennellatelo d’acqua e poi cuocetelo in forno preriscaldato a 230° per 15 minuti, con una ciotolina d’acqua sul fondo, poi abbassate a 210 per 20, e infine 200° per gli ultimi 10 minuti con sportello leggermente aperto. Trascorso il tempo sfornatelo e fatelo raffreddare completamente. 
Io di solito lo affetto e lo congelo, così utilizzo solo quello che mi serve e ne ho sempre a disposizione.
Alcune annotazioni: In questo pane ho usato il grano saraceno perché ho parecchia farina in casa, che conferisce un sapore molto particolare al pane. Ma viene benissimo anche con semola di grano duro se preferite o non avete il grano saraceno. Potete anche sostituire una parte di farina integrale con una parte di farina 0 se desiderate un pane meno rustico.
Buona settimana a tutti, ci ritroviamo al prossimo post.

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