La rubrica L’Italia nel piatto riparte dopo le vacanze tema: Un panino speciale!
Questo mese la rappresentante della Val D’Aosta non riusciva ad essere presente così mi sono offerta di sostituirla, dopo essermi accertata di essere in possesso degli ingredienti giusti.
E già, appena penso a quella magnifica regione, oltre alle tegole, dei biscottini a cialda deliziosi, mi ricordo della fontina e del Lardo d’Arnad.
Casa di Brusson |
Per il mio panino proprio quest’ultimo ho voluto utilizzare adagiandolo naturalmente la pagnotta di segale.
Ma andiamo con ordine!
La pagnotta di segale, chiamata anche Pan Ner, viene prodotta in queste zone dal clima freddo perchè la coltivazione del frumento non dà buoni risultati, la segale invece è un cereale resistente ai climi freddi e per questo utilizzato più utilizzato nelle zone montale.
Un tempo, il pane nero della Val d’Aosta era prodotto poche volte l’anno, e una volta cotto era riposto su delle rastrelliere (ratelé) ed era fatto essiccare,così da conservarlo nel tempo. Era utilizzato successivamente dopo ammollo in acqua o latte per la preparazione di zuppe.
Il Lardo di Arnad dop è caratterizzato per la presenza tra gli ingredienti di erbe e aromi di montagna oltre al sale, spezie, sono queste che ne fanno un prodotto unico, inoltre è l’unico lardo Dop d’Europa e se ne fregia dal 1996.
La stagionatura prevede un minimo di 3, ma può arrivare anche a 12 -15 mesi. Proprio la scorsa settimana si è svolta la sagra, in Località la Keya, in una radura che ospita piccoli chalet in legno, decorati per l’evento con fiori e panni di canapa ricamati. E’ un evento molto partecipato arrivato ormai alla 49esima edizione.
Per il mio panino ho preso spunto da Erika, una cara amica, ma poi guardando sul web ho scoperto che questi sapori abbinati tra loro sono un classico della cucina valdostana.
1 fetta sottile di pane di segale
2 fette di lardo d’Arnad dop
2-3 castagne cotte sbriciolate
miele di castagno
rosmarino
Pane di segale
300 g farina di segale
200 g farina di frumento tipo 0
15g di lievito di birra
1 cucchiaio di semi girasole
1 cucchiaino di semi lino
250 ml acqua (circa)
6 g sale
Miscelare le due farine e impastarle con il lievito disciolto con acqua tiepida, il sale e i semi.
Impastare molto bene aggiungendo acqua fino a rendere l’impasto morbido, ma non appiccicoso (la dose dell’acqua è indicativa, dipende dal grado di assorbimento della farina 0).
Quando risulta ben incordata, l’impasto dovrà risultare molto elastico (impastare almeno 15-20 minuti), lasciare lievitare per un paio di ore, fare delle pieghe a tre (per 2- 3 volte), lasciare riposare per un’oretta . Formare poi le pagnotte (con questa dose ne vengono 2), tagliare poi con una lametta la superficie e lasciare lievitare ancora 1 ora circa, dopo averli posizionati su carta forno.
Cuocere in forno caldo a 220°C per circa 20 minuti.
Quando il pane sarà cotto, posizionarlo su una gratella per farlo raffreddare.
Quando il pane è raffreddato, meglio il giorno successivo (se ne rimane ancora), tagliare fette sottili e togliere la crosta.
Ricoprire con due fette di lardo, aggiungere qualche castagna cotta sbriciolata, qualche ago di rosmarino e un cucchiaino di miele di castagno.
Ed ora scopriamo i panini delle altre regioni d’Italia:
Valle d’Aosta: Pane di segale con lardo di Arnad DOP, castagne e miele di castagno
Piemonte: Panino con Hamburger di salsiccia di Bra e cipolle caramellate
Lombardia: Michetta alla Gonzaga
Trentino Alto Adige: Bauerntoast
Friuli Venezia Giulia: Panino con cotto caldo in crosta di pane
Veneto: Panino al baccalà mantecato e fiori di zucca croccanti
Emilia Romagna: Crescente bolognese
Liguria: Libretto con trombette trifolate
Toscana: Panino con lampredotto in zimino
Marche: Cacciannanze, la focaccia marchigiana
Umbria: Pan nociato con salsicce all’uva
Lazio: Pizza bianca con mortadella o con prosciutto e fichi
Abruzzo: Summer Burger
Molise: Panonta di Miranda
Campania: Panino con ripieno di peperoni friggitelli e pomodori
Puglia: Panino con polpo arrosto e rucola
Basilicata :La strazzata aviglianese
Calabria: Pitta avanti furnu cu pipi e sardi
Sicilia: Pane cunzato all’Eoliana
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