La mostarda calabrese a differenza della mostarda mantovana o cremonese è una preparazione dolce che prevede l’utilizzo del mosto d’uva oltre alla frutta che può essere fresca e/o secca. Ho preso spunto da una ricetta della mia conterranea Maria Grazia, per poi variarla leggermente, soprattutto nell’utilizzo. Io infatti l’ho usata per farcire dei ravioli, mentre lei come accompagnamento a dei formaggi. Nulla però vieta di consumarla così, a cucchiaiate. E’ un dessert squisitissimo.
50 gr di una passa
la buccia di un mandarino calabrese
una noce di burro
Preparazione
Lavate i fichi, asciugateli e poi tagliateli a pezzettini. Metteteli in una ciotola con l’uva passa e il vino cotto, lasciandoli a macerare per un’oretta. Sbucciate le mele e le pere, privatele del torsolo, tagliatele a pezzi e mettetele in una pentola antiaderente insieme con lo zucchero e la buccia del mandarino grattugiata. Ponetele sul fuoco a calore moderato mescolando di tanto in tanto.
Quando la frutta inizierà a disfarsi versate i fichi e l’uva passa insieme al vino cotto. Mescolate e lasciate cuocere fintanto che i fichi non saranno morbidissimi e il vino cotto non si sarà asciugato.
Spegnete il fuoco e unite le noci tritate grossolanamente.
Fate raffreddare la mostarda e poi utilizzatela come meglio credete. In frigo si conserva per un paio di giorni, ma volendo si possono riempire dei vasetti preventivamente sterilizzati, come ha fatto Maria Grazia.
Questi sono i miei ravioli integrali, una vera golosità.