Linguine al limone

Il mio conoscente di Roma ama il limone così tanto che mi ha convinto ad interrompere la lunga pausa forzata che il lavoro mi impone per pubblicare questa ricetta.

Siccome viene direttamente dagli anni ’80, spesso la si trova in giro fatta con la panna da cucina. L’abbinamento è quanto mai diabolico perché normalmente la panna, come il latte, coagula immediatamente se esposta agli acidi, che è poi il motivo per cui si può prendere il tè con il latte oppure con il limone, ma non con entrambi! La panna fresca coagulata col succo di limone, scolata dal siero, e omogeneizzata ha perfino un nome tutto suo: “mascarpone”. La panna da cucina, d’altra parte, può durare per mesi nel suo cartone perché contiene uno stabilizzante (di solito carragenina), che forse la salva anche in questo caso. Forse. Di certo non sarò io a fare la prova.

  • Linguine: 125 grammi. Se volete trattarvi bene, potete usare tagliolini all’uovo.
  • Mezzo limone. L’altro mezzo potete metterlo in frigorifero e aspettare che si mummifichi e fossilizzi, come temo sia tradizione in tutte le famiglie italiane.
  • Burro: 20 grammi
  • Parmigiano grattuggiato fino: due o tre cucchiai
  • Pepe macinato, meglio bianco
  • Sale un bel pizzico

La ricetta è per una sola persona. Il condimento si prepara comodamente nel tempo di cottura della pasta (secca).

Grattuggiate finemente la parte gialla della scorza di mezzo limone. Per me, il modo più semplice per farlo è usare un rigalimoni e tritare finissime le striscioline con un grosso coltello da cucina, ma se vi diverte potete pure grattuggiarlo. Mettete il burro in un pentolino e versateci sopra* la scorza di limone, il sale, il pepe. Fate sciogliere a fuoco molto, molto lento, mescolando spesso, e lasciate andare fino a che i pezzetti di buccia non iniziano appena a cambiar colore. A quel punto, togliete dal fuoco e spruzzate immediatamente con uno o due cucchiai del succo di limone (anche più, se vi piace), che evaporerà quasi del tutto lasciando solo un vago ricordo asprigno. Quando la pasta è cotta, condite con il parmigiano e il burro aromatizzato e servite subito.

*Quando si deve far prendere sapore al burro in un pentolino, ad esempio di limone o di salvia, è bene tenere quest’ultimo sotto per impedire che il fuoco diretto scotti troppo gli altri ingredienti prima che questo sia fuso. Per lo stesso motivo, se volete usare la salvia ed il burro nel forno, ad esempio per delle patate, questo va messo sopra. Meglio ancora, per i pignoli, sarebbe mettere la salvia direttamente tra due fette di burro. Sembra una stupidaggine, ma la differenza c’è e si nota.

Va da sé che tagliare il limone prima di ricavarne la buccia è una pessima, pessima idea. Non si sa mai…

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