E poi ci sono quei giorni in cui non vorresti altro che un abbraccio dalla persona giusta, quella che ti emana le giuste vibrazioni, la persona che ti aggroviglia capelli e pensieri.
Ci sono giorni in cui non vorresti far altro che tenere tra le tue una mano amica, quella di cui ti fideresti a occhi chiusi, dalla persona che accetteresti ogni consiglio, ogni sorriso che ti doni.
Ci sono giornate in cui non vuoi altro che tenere in mano una tazza di tè per poi rintanarti su te stessa e piangere e piangere, per lasciar sgorgare fuori tutte le emozioni che siano belle o brutte.
Ci sono giornate in cui vorresti prendere una pausa dai tuoi semplici pensieri perché devi metabolizzare tutto quello che ti sta accadendo, e invece scopri che la mente non può essere messa in stand-by…
Sono giorni che la mia mente gioca con l’emotività a gran velocita. Momenti in cui sorrido e poi per un messaggio non letto, mi ritrovo ad essere imbronciata e avere un umore più nero della cenere. Sono sempre stata una ragazza che pensa con il cuore e poi con la testa, sono sempre stata alla ricerca di emozioni che mi potessero regalare attimi sublimi. I miei fatti, il mio essere, è sempre stato una reattività del mio essere interiore, del mio essere –a volte- stupidamente emotiva.
Adoro le emozioni e tutto quello che comporta. Adoro questo mio essere “persona di cuore”; anche se ultimamente mi sto interrogando se non sono troppo. Non sono una dalle mezze misure. Posso dosare ricette, ma non la mia anima. Non so essere odiata per metà e, tantomeno, non mi piace essere amata a metà.
Mi faccio film mentali che neanche Spielberg riuscirebbe a starmi dietro; mi faccio problemi assurdi che nemmeno Einstein riuscirebbe a capirci qualcosa. E così eccomi qua, in questo mio diario virtuale, a cercare di capire se davvero le emozioni ci fanno bene, se sempre dobbiamo prenderle sul serio e dimenticarci della nostra amica mente. Eh già, pensando alle sensazioni ci cala molto spesso (almeno per me è così) un velo davanti agli occhi che non ci fa vedere le cose realmente come sono, che ci porta a distorcere la realtà nel bene o nel male.
Quindi, questo dilemma lo rivolgo a voi. Fa bene essere emotivi?! Ma soprattutto, quando dobbiamo iniziare a dare un taglio alle sensazioni per poter calcolare il tutto con la razionalità?!
Quest’oggi facciamo a cambio. Sono io che chiedo consigli a voi. Mi sento così tanto insicura…
P.S. Il dolcetto lo offro io, sempre con affetto
Fede
Ciambella al caffè e cioccolato bianco
Per 6 persone
{Una ciambella al caffè per un dolce risveglio o per i momenti di riflessione, quelli ti portano a vagare con la mente tra nuvole rosa e stelle brillanti.}
350 g di farina 00- 200 g di zucchero di canna – 3 uova – una bustina di lievito per dolci – 100 g di burro a pomata – 100 g di cioccolato bianco – 250 g di yogurt aromatizzato al caffè – una tazzina di caffè
Con una spatola lavoriamo il burro morbido e lo zucchero. Una volta ottenuto una crema morbida ed omogenea aggiungiamo (una alla volta) le uova. In una ciotola setacciamo la farina e il lievito, per poi aggiungerlo al composto di uova, preparato in precedenza. Una volta che tutto sia amalgamato bene, uniamo lo yogurt e la tazzina di caffè. Per finire, incorporiamo il cioccolato bianco ridotto a pezzetti. Una volta che il composto è pronto, trsferiamolo i uno stampo per ciambella imburrato e infarinato. Inforniamo e facciamo cuocere per circa 1 ora a 180°, in forno ventilato preriscaldato. A cottura ultimata, lasciamo raffreddare e poco prima di gustarcelo terminiamo con una bella spolverata di zucchero a velo.