La pastiera napoletana

Oggi giornata speciale!!! E’ la giornata della Pastiera Napoletana al Calendario del Cibo Italiano!
Questo dolce buonissimo della cucina campana è il classico dolce di Pasqua!
vi è anche una leggenda legata a questa torta, la protagonista è la sirena Partenope, che incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, pare avesse deciso di stabilirsi lì.
Ogni primavera la bella sirena emergeva dalle acque per salutare con canti d’amore  le popolazioni della zona.
Una volta la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e per ringraziarla, decisero di offrirle dei doni preziosi e  sette bellissime fanciulle dei villaggi vicini al golfo furono incaricate di consegnare i doni alla bella Partenope.
- la farina, forza e ricchezza della campagna;
- la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle;
- le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova;
- il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura;
- l’acqua di fiori d’arancio, perché anche i profumi della terra solevano rendere omaggio;
- le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani del mondo;
- lo zucchero, per esprimere l’ineffabile dolcezza profusa dal suo canto.

La sirena accettò felice e si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina  dove depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati anche essi dal soavissimo canto, riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera che superava in dolcezza il canto della stessa sirena.

Questa leggenda non è bellissima?

Be quest’anno la mia pastiera, confezionata con la ricetta tradizionale, è davvero molto buona, la ricetta è di Anna e del risultato sono stata molto soddisfatta, grazie finalmente ci sono riuscita a prepararla come desideravo!
Grazie  Anna!


Ingredienti (diam 28cm)

Pasta frolla
500g di farina
1 uovo intero grande
2 tuorli grandi
150g di zucchero
250g di burro
1/2 bacca di vaniglia ( i semini)
la scorza grattugiata di 1/2 limone
1 cucchiaio di latte
un pizzico di sale

Nel mixer frullare velocemente il burro (freddo) a pezzetti con la farina fino ad ottenere uno sfarinato, unire lo zucchero, l’uovo, i tuorli e il sale, azionare ancora.
Aggiungere il latte così da renderlo un impasto omogeneo, ma non troppo morbido.
 Avvolgere la pasta frolla in una pellicola e far riposare in frigo per circa un’ora finché non si sarà rassodata (io una notte).

Farcitura
210g di grano cotto
50ml di latte
15g di burro
la buccia grattugiata di 1/2 limone
350g. di ricotta vaccina ben scolata
300g. di zucchero
2 uova grandi intere
1 tuorlo grande
1/2 bacca di vaniglia (i semini)
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
un pizzico di cannella
la buccia grattugiata di mezzo limone
75g di arancia candita a pezzetti

Versare in un tegame il latte, e il  burro, aggiungere il grano cotto  grano e la buccia grattugiata del limone. Cuocere a fuoco moderato per circa 10 minuti mescolando, fino ad ottenere una crema quasi omogenea. Raffreddare.

Montare con le fruste elettriche la ricotta (scolata e asciugata con carta assorbente) con lo zucchero fino ad ottenere un impasto areato e fine. Unire sempre montando le uova, una alla volta, la vaniglia, l’acqua di fiori d’arancio, un pizzico di cannella e la scorza grattugiata di limone. Lavorare bene. Solo alla fine unire la crema di grano e i canditi precedentemente ridotti a pezzettini amalgamare ancora per un minuto.
Stendere la frolla, con essa foderare 1 ruoto da 28 (si avanzerà della frolla, ho preparato una crostata diam 18cm con marmellata) precedentemente imburrato, versarvi il ripieno facendo attenzione a non raggiungere il bordo della teglia (occorre fermarsi circa un dito sotto al bordo), decorare con strisce  di pasta frolla (da tradizione dovrebbero essere 7 come gli ingredienti della leggenda) formando il classico motivo decorativo.
Fare attenzione a fissare le strisce al bordo di frolla,come da fotografia, in modo che così non scendano nel ripieno.

Cuocere in forno (funzione lievitati, dove il calore si sviluppa maggiormente da sotto) a 180° per circa 50 minuti avendo cura di ruotare le teglie a metà cottura, coprire con alluminio se la pastiera dovessero scurirsi troppo.
Sfornare e lasciare raffreddare.

La pastiera come è noto avrebbe bisogno di 3 giorni di riposo per permettere ai suoi aromi di amalgamarsi e fondersi in un’unica fragranza, provateci ;)

Questa ricetta  partecipa al  Calendario del Cibo Italiano

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