fink, letteralmente in tedesco fringuello, ma è anche il nome del boutique hotel, aperto nello scorso mese di agosto a Bressanone. Solo 9 suite con un allure raffinato e minimal, arredi contraddistinti da quattro tipologie di materiali: legno di quercia, acciao nero, calce più la graniglia stile terrazzo, dei pavimenti delle zone umide. Un progetto realizzato dallo Studio di architettura Asaggio.
Al piano terra c’è il ristorante, caratterizzato da una panca lunga 24 metri e da una mise en place semplice e . Ai fornelli lo chef patron Florian Fink, (proprietario insieme alla moglie Petra Hinteregger del fink) e autore di una cucina “Vegetale, sana e locale”, che trae ispirazione dal Grande Libro di Hildegard von Bingen, monaca benedettina vissuta nel XI° secolo.
“Il concetto di cucina monastica consiste nel creare il meglio dalla semplicità” spiega chef Florian. Una filosofia di cucina che si concretizza in piatti gourmet, dove gli ingredienti principali sono i vegetali, provenienti da piccole aziende contadine locali o regionali e dagli orti del monastero. Materie prime sempre freschissime, biologiche, e anche materie prime “antiche” come la ruta o i ciuffi di carota, conosciuti già in passato per i loro principi nutritivi e gli effetti positivi sulla salute. La carne e il pesce sono proposti con una carta a parte e, spesso, rappresentano un contorno alle verdure. Chef Florian realizza i suoi piatti senza l’utilizzo degli esaltatori di sapidità. Una cucina che si presenta come una vera opera d’arte, dove gli ingredienti sono distribuiti sul piatto bianco come pennellate, a volte più intense a volte più delicate, ma che insieme si trasformano in piatti raffinati.
Eccono alcuni da me assaggiati:
tartare di verdure di Bressanone, cappa di fumo, maionese verde e pane brioche di kamut
gnocchi di patate con crema di zucca Hokkaido, timo e ricotta di Bressanone affumicata
insalata autunnale con uva, condimento di mela, noci salate, foglie croccanti di pasta carote
risotto di Termeno al radicchio, formaggio blu e pinoli
Rösti di patate biologiche, verdure autunnali al forno, maionese di cipollotto
Schlutzer, mezzelune ripiene con bietola, spinaci, regiograno e formaggio di montagna
Nota di merito: fink segue il concetto di “no waste”: gli avanzi come le parti verdi della carota e del finocchio o le foglie esterne del cavolfiore, ricchi di sapore, vengono riutilizzati per la preparazione di salse, pesti, zuppe o come condimenti. Infine tutte le eccedenze del ristorante, vengono consegnate ai monasteri che si occupano di donare il cibo ai più bisognosi.
fink
Via Portici Minori 4
39042 Bressanone (Bz)
Tel. 0472 – 834833
P.S. Quando la cucina green, semplice ed etica diventa gourmet.
L’articolo La cucina monastica ed etica del fink proviene da Isabella Radaelli.