La crostata è uno dei dolci più semplici e classici e sempre gradita, da grandi e piccini.
In genere è costituita dal classico guscio di pasta frolla farcito con confettura e le caratteristiche strisce di pasta disposte a grata in superfice.
Ce ne sono tante versioni: ripiene, con la frutta, la crema, farcite prima o dopo la cottura.
Questa che vi propongo (tranne che per la farina usata) è la classica, quella che magari fa parte dei ricordi d’infanzia, o che ricorda quella della nonna. Il dolce in cui tutti ci cimentiamo prima o poi.
Ci sono alcuni accorgimenti di base, validi anche per la pasta frolla in genere, che assicurano una buona riuscita.
La farina debole, ossia la 00 è quella più usata (ma spesso si usano anche farine “alternative”), il burro dev’essere freddissimo, è bene “sabbiare” insieme i due ingredienti, mettendoli nel mixer o lavorando burro a tocchetti e farina velocemente con la punta delle dita, fino ad ottenere delle briciole, poi si uniscono, miscelando, zucchero, sale, aromi e infine le uova, lavorando lo stretto indispensabile.
Lo zucchero al velo può sostituire quello semolato (come in questo caso) per una maggiore friabilità.
Il mixer è l’ideale, cosi la pasta non si “brucia”, appena si formano le briciole d’impasto si spegne, si compatta tutto velocemente con le mani, e si fa riposare in frigo, almeno un’ora.
L’ideale sarebbe preparare la frolla il giorno prima dell’uso, si può farne una quantità maggiore e conservare una settimana in frigo o congelare.
Se tuttavia si va di fretta, si può lavorare tutto insieme nel mixer, aggiungere una punta di lievito in polvere ed evitare il riposo in frigo.
Stenderla allo spessore di poco meno di un cm, eventualmente direttamente su un foglio di carta forno, cosi si evita di romperla nel metterla nella teglia.
Cuocere nel forno tiepido a calore medio, regolandovi secondo il funzionamento del vostro forno, è cotta quando il bordo è dorato e il profumo si diffonde…
Detto questo, passiamo alla “mia” crostata.
Al super ho trovato una semola rimacinata a granulometria molto sottile specifica per frolle e crostate, che mi ha incuriosito, cosi l’ho provata per questa crostata, col risultato di una frolla di grande friabilità e profumo e una bella colorazione intensa.
Ecco le dosi:
250 g di semola per crostate (ma anche quella per pasta, per un risultato più rustico)
100 g di burro
1 uovo
100 g di zucchero al velo setacciato
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
3 g di lievito in polvere.
sale
200 g di confettura di albicocche (o quella che preferite)
Pur non avendo fretta, ho preferito lavorare insieme gli ingredienti nel mixer per circa 2 minuti: il burro a pezzetti, molto freddo, la semola, l’uovo, lo zucchero al velo, l’estratto di vaniglia e il sale.
Ho compattato le briciole velocemente a mano e messo in frigo.
Imburrare il classico stampo da crostata o una teglia bassa (da 22 cm), stendere la pasta e rivestire lo stampo, tagliando via l’eccedenza di pasta (a circa 2, 5 cm di altezza se non si dispone dello stampo da crostata).
Stendere la confettura, livellando bene, formare le classiche strisce e disporle sulla crostata.
Fare un cordoncino di pasta, e sistemarlo lungo tutto il bordo della crostata, schiacciando leggermente con la punta del manico di una forchetta, formando anche la decorazione.
Cuocere a 170° per circa 35 minuti.
Lasciarla raffreddare prima di sformare.