Buongiorno cari amici di Cibo,Vino & Cultura, come potete intuire dal titolo dell’articolo oggi parliamo di Pinot Nero in francese “Pinot Noir“.
Il Pinot Nero è uno dei vitigni più complessi e difficili da coltivare per via della sua sensibilità alle temperature alte e alle malattie. Infatti per un enologo riuscire ad ottenere un buon vino dal Pinot Nero è un’ardua sfida, ma che se vinta può portare ad un prodotto unico e molto apprezzato in tutto il mondo.
Il Pinot Noir trova la sua più alta espressione nella Borgogna, in Francia, considerata terra natale di questo vitigno presente in quella zona da almeno 2000 anni (non c’è la certezza). Tralasciando la storia, in Borgogna, specialmente nella “Côte d’Or”, questo vitigno riesce a dare il meglio di sè grazie alla combinazione di territorio (terroir) e clima, infatti da qui provengono i migliori vini del mondo prodotti con quest’uva.
Il nome Pinot, deriva dal francese e significa “pigna”, questo nome infatti gli è stato assegnato per via della forma dei suoi grappoli, che ricordano una pigna.
Il Pinot Nero è un vitigno internazionale, infatti lo si trova in svariate zone nel mondo, dalla vinificazione di quest’ultimo si ottengono ottimi risultati in Italia, Francia, Germania, Australia, Oregon, Nuova Zelanda e California ( solo nelle zone meno calde).
È utilizzato non solo per essere vinificato in rosso, ma anche per la produzione di vini spumante, spumantizzati con metodo classico tra cui ricordiamo: Trentodoc e Franciacorta in Italia e lo Champagne, in cui lo si può trovare anche in purezza (ossia il vino spumante è composto al 100% da Pinot Nero), in Francia.
Le bucce del Pinot Nero non possiedono una elevata proprietà colorante, infatti il colore dei rossi prodotti da questo vitigno possiedono una caratteristica trasparenza, non comune per un vino rosso di tale statura, complessità e longevità (almeno nelle espressioni più felici e ben riuscite).
Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, il Pinot Nero vinificato in rosso presenta una spiccata acidità, caratteristicà che permette al vino di essere longevo, è poco tannico e caratterizzato da sfumature fruttate (ribes, mora, lampone, ciliegia, fragola) e floreali (rosa, violetta) da giovani e note più fini e complesse con l’invecchiamento (cuoio, sottobosco, tabacco, spezie). Vino di una eleganza incredibile.
Per quanto riguarda il Pinot Nero vinificato in bianco ( senza contatto con le bucce), si ottiene un vino “neutro”, che risulta un’ottima base per la produzione di vino spumante, come già detto prima, a cui dà insieme struttura, corpo, complessità e anche una notevole longevità. Gli viene attribuito il merito di aver portato in vetta il vino spumante più famoso al mondo, lo Champagne.
Qualche curiosità…
Una singola bottiglia di Romanee–Conti (100% Pinot Nero) del 1945 ha raggiunto la cifra di 28,112 $.
Questa cifra è stata conseguita durante un’asta a Londra nel 1996, quando un set di 8 bottiglie è stato aggiudicato alla “modica” cifra di 224,900 dollari americani.
La principale ragione per questo costo oneroso è dovuta alla difficoltà riscontrata nel produrre una singola bottiglia nel 1945. Infatti, in quell’annata, i terreni francesi ebbero ridotto al minimo la produzione, così per riempire una singola bottiglia era necessario l’intero raccolto di ben 3 vigne di Pinot nero.
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