I consigli per un’abbronzatura perfetta

Ecco io non sono propria uno di quelle che fa la lucertola in spiaggia, però con l’arrivo dell’Estate aumenta la voglia di stare al sole e di avere un colorito più bello e luminoso.  
Ammiro la resistenza fisica di chi riesce a rimanere spaparanzato per ore di fila quando il termometro tocca i 40 senza far trasparire il benché minimo segno di sofferenza. 
Sappiatelo, vi ammiro tanto ma sappiate anche che non è necessario fare nessuna prostrante maratona.
Il Sole sin dai tempi antichi è stato oggetto di venerazione: svolge un’azione benefica sul nostro corpo, rinforza il nostro sistema immunitario, stimola la produzione di vitamina D e ci fa sentire indubbiamente più belle per il fatto che ci regala un colorito più sano che d’inverno rimpiangiamo in continuazione.
I benefici da parte sua ci sono, purché venga preso nel modo appropriato, altrimenti rischiamo di farlo diventare tutt’altro che nostro alleato. 
E’ importante esporre la pelle gradualmente e non voler diventare color carbone dopo 1 giornata di mare e almeno per le prime volte non scendere mai sotto la protezione 30-50 SPF.
E’ un po’ come essere cioccolato bianco quasi tutto l’anno e poi voler diventare cioccolato fondente di punto in bianco. La cosa se ci pensiamo è alquanto illogica, seppure io sia una tifosa del fondente (già che parliamo di cioccolato). 
Fortunatamente in questi ultimi tempi si preferisce il colorito ambrato e naturale (e non quella da overdose di raggi solari fototipo Carlo Conti) e si ha una maggior presa di consapevolezza dei rischi che sono legati alle malattie della pelle esposta al Sole in modo sconsiderato.
Ci sono degli accorgimenti che ci permettono di prendere la tintarella in modo corretto, e nonostante io sia convinta che sono aspetti ripetuti e risentiti a non finire, fare un ripassino ogni tanto non guasta mica.
Si può innanzitutto giocare d’anticipo preparandosi qualche tempo prima assumendo degli stimolari di melanina o integrando nella dieta prodotti ricchi di betacarotene (meloni, carote, pomodori, peperoni, ciliegie, albicocche, pesche, papaya, mango etc). 
Anche il the verde e la tisana al mirtillo e alla calendula aiutano tantissimo la pelle.
Una pelle protetta sempre e comunque si abbronza meglio, ha un aspetto più piacevole e riesce a mantenere più a lungo l’abbronzatura. Per preparare la pelle è necessario praticare lo scrub per togliere la pelle morta e le impurità e quindi ricevere i massimi benefici dalla luce solare e ottenere un’abbronzatura omogenea.
E’ consigliabile abolire gli olii a filtro zero anche se il vostro fototipo è il più alto della scala, ma optare per una protezione adatta al vostro fototipo di pelle, facendo attenzione alle zone più sensibili (naso, orecchie, piedi, cosce) e ripetere l’applicazione ogni 2 ore circa. 
Consideriamo che i solari come tutti i prodotti cosmetici hanno una data di scadenza (generalmente 8-12 mesi) quindi si consiglia di non adoperare lo stesso prodotto l’anno successivo. 
Evitare di spruzzarsi lozioni e profumi con alcool e di indossare bigiotteria quando andiamo in spiaggia o in montagna per evitare l’insorgere di macchie o reazioni allergiche sulla pelle.
Dopo ogni giornata in cui ci siamo esposti al sole ricordiamoci di reidratare la pelle con un doposole o after-sun specifici, che agiscono portando le sostanze nutritive alle cellule danneggiate e quindi riparare la pelle dai danni causati dal Sole. 
Il primo segreto rimane comunque quello di bere moltissima acqua o altri liquidi ricchi di betacarotene per mantenere la pelle più idratata possibile. Attenzione anche agli orari in cui ci esponiamo evitando le ore centrali più calde della giornata, ma preferire il mattino fino alle 11 e il pomeriggio dopo le 16. Se non avete modo di ripararvi sotto un ombrellone si consiglia di indossare una maglietta di cotone ed un cappellino per evitare spiacevoli insolazioni e colpi di Sole. Anche gli occhiali da sole sono importanti per proteggere gli occhi dalle radiazioni ed evitare di danneggiare la retina. Attenzione a quando siamo immersi nell’acqua o ci sdraiamo vicini a laghi e fiumi perché i raggi vengono riflessi e quindi c’è maggior rischio di scottarsi; altrettanta cautela quando becchiamo giornate nuvolose convinti che i raggi non trapassino le nuvole ma in realtà non è così!
Cosa che molti in realtà ho scoperto non sanno è che il sole in montagna abbronza di più del sole al mare: in alta quota l’aria infatti è più rarefatta e quindi i raggi colpiscono con maggiore intensità la pelle, di conseguenza prendiamo colore più velocemente e quindi è necessario proteggersi con più attenzione. 
Se avete qualche altro accorgimento o consiglio da integrare al mio vademecum, commentate!

Francesca Maria
     

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