La leggenda parla di un prete goloso che, nel ’700, si aggirasse per le campagne affamato. Si fermò in una locanda dove l’ostessa preparò un piatto colmo di gnocchi, preparati con erbe selvatiche. Il prete ne divorò un piatto, e poi un altro, e poi un altro ancora, finchè si strozzò. L’arrivo dell’ostessa lo salvò. Atterrò il prete costringendolo a sputare lo gnocco che certamente l’avrebbe strozzato.
Si fanno in molte regioni d’italia e prendono nomi differenti. I più diffusi sono Stangolapreti o Strozzapreti. E’ un piatto della cucina povera, fatti con le verdure locali che offre il territorio o il mercato, con l’aggiunta del pane raffermo. Prevalentemente fatti con gli spinaci, ma non solo.
Gnocchi, gnocchetti o pasta lunga, in tutti i casi qualcosa che potesse andare di traverso ai preti, noti estimatori del buon cibo, specie in periodi di carestia e fame quando la gente comune aveva poco da sfamarsi. La loro ingordigia li avrebbe puniti.
Contribuisco con questi gnocchi alla Giornata Nazionale degli Gnocchi, per il Calendario del cibo italiano.
Ingredienti:
pane raffermo 1 kg
cavolo nero, 500 g o altre verdure
uova, 2
burro, 100 g
latte, 500 ml
guanciale, 100 g
olio di oliva
farina 00, qb
noce moscata
foglie di salvia
sale, pepe
Procedimento
Mettere in ammollo (per circa tre ore) nel latte tiepido il pane raffermo tagliato a pezzi. Preparare il cavolo nero lessando le foglie, dopo averle mondate e tolta la costa centrale, in poca acqua leggermente salata. Scolate e tritate le foglie e fatele saltare nel burro insaporite con sale, pepe e noce moscata.
Unire la cipolla tritata finemente e rosolata nell’olio, il grana grattugiato, le uova, il sale e poca farina bianca. Amalgamare bene il composto con un mestolo di legno. Confezionare quindi gli Strangolapreti nella forma desiderata (a palline, a forma di cucchiaio, di gnocco, ecc.), io ho fatto delle quenelle. Versare in acqua bollente salata, poche alla volta. Quando riaffiorano sono cotti e quindi vanno scolati.
In un tegame caldo, mettete a cuocere dei pezzetti di guanciale. Quando saranno bel cotti e avranno perso tutto il grasso aggiungete gli gnocchi e lasciateli rosolare. Aggiungete il parmigiano grattato.
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