Fino a quando i carciofi faranno bella mostra di sé sui banchi di fiducia del mercato, non avrò esitazioni nel farne incetta. La disponibilità si sta esaurendo ed io sto approfittando di questo ultimo, prezioso periodo.
Uno degli ultimi piatti in cui Re Carciofo mi ha confermato ancora una volta la sua prepotente bontà, è quello che gusto oggi insieme a voi. Una preparazione semplice, veloce da realizzare e buonissima che spero incontri i vostri gusti.
A presto!
Maria Grazia
Re Carciofo
Il carciofo, in realtà, è un fiore ancora in bocciolo e fa parte della famiglia delle Composite. Intorno al XVI secolo fu importato dall’Oriente ed arrivò in Sicilia, successivamente in Francia ed in Inghilterra.
Ne furono profondi estimatori i nobili del Rinascimento. Si narra che Caterina de’ Medici ne fosse particolarmente ghiotta e così anche Luigi XIV che ne fece coltivare diverse varietà nell’orto di Versailles. Nella prima metà dell’Ottocento il carciofo si diffuse anche tra i ceti popolari.
Curioso, poi, come il carciofo a differenza del pomodoro e della patata, introdotti dal nuovo mondo, fece il percorso inverso. Fu portato, infatti dalla vecchia Europa ed impiantato con successo nelle Americhe, a seguito dei flussi migratori, in maggioranza composti da italiani e spagnoli.
Vero e proprio toccasana per la salute e ricco di minerali elementari quali calcio, fosforo e potassio e di vitamine, il carciofo è povero di grassi e ricco di fibre.
Utile per abbassare il livello di colesterolo cattivo (LDL), è preziosissimo per il fegato e, in caso di diabete, tiene sotto controllo i valori dello zucchero nel sangue. Inoltre, grazie alla presenza degli acidi fenolici, il carciofo svolge un’azione antiossidante, combattendo, insieme alla vitamina A i radicali liberi. Possiede inoltre un’importante funzione depurativa. Nonostante le sue straordinarie proprietà benefiche, il consumo di carciofi è sconsigliato a chi soffre di calcoli biliari ed alle donne in fase di allattamento, in quanto pregiudicherebbe la secrezione lattea.
Fusilli Carciofi e Burrata
al Profumo di Limone
Ingredienti
240 g di pasta formato fusilli
6 carciofi
1 piccolo scalogno
1 limone biologico
vino bianco secco
1 cucchiaio abbondante di olio extravergine di oliva della Riviera Ligure
200 g di burrata pugliese DOP
Pulire i carciofi
Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure e le spine.
Tagliarli a 2/3 dell’altezza e poi a spicchi, eliminare la barbetta interna e tagliare gli spicchi ancora a metà.
Trasferire i carciofi in una ciotola piena d’acqua acqua, unendo un limone tagliato a spicchi per evitare che anneriscano.
Tagliare anche i gambi a tocchetti, avendo prima cura di raschiare lo strato esterno. Porre anche questi in ammollo con acqua e limone.
Affettare sottilmente lo scalogno e porlo a rosolare in olio extravergine di oliva precedentemente versato . Scolare i carciofi dall’acqua e limone, tagliarli a fettine sottili ed unirli allo scalogno. Spruzzare con poco vino bianco secco, far evaporare e cuocere i carciofi fino a quando non saranno morbidi ma ancora croccanti.
Nel frattempo, sbriciolare la Focaccia Genovese in un padellino dal fondo antiaderente e farla tostare fino ad abbrustolirla lievemente.
Cuocere la pasta al dente, scolarla e trasferirla nel tegame dei carciofi. Amalgamare con cura, grattare la buccia di limone direttamente sulla pasta e distribuire nei singoli piatti.
Aggiungere ad ogni porzione la burrata a pezzetti e le briciole di Focaccia Genovese.
Servire i Fusilli con Carciofi e Burrata al Profumo di Limone ben caldi.
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