fink, minimalismo raffinato

Solo 9 suite nel nuovissimo boutique hotel fink, situato nel centro storico di Bressanone. Aperto lo scorso mese di agosto, il fink trova spazio in un edificio secolare, un’antica Laubenhaus (la tipica casa medioevale sotto i portici) risalente a più di 6oo anni fa. I primi documenti sulla struttura risalgono al 1039, quando furono erette le mura della città vescovile, ancora visibili nella cantina sul retro della casa, mentre le tipiche volte a pergola sono datate 1404. Da allora l’edificio è stato ufficio postale, sede di appartamenti, bottega del ramaio, caffè e, nel 1896, rilevato da Johann Fink, bisnonno dell’attuale proprietario, che qui aprì una locanda e una macelleria (ancora presente e gestita da un cugino).

Florian e Petra Fink

fink è di proprietà di Florian Fink e Petra Hinteregger, coppia nella vita oltre che nel lavoro, che hanno realizzato un doppio sogno: Florian di dedicarsi interamente alla cucina, sviluppando il suo personale concetto gastronomico e Petra, proveniente da una famiglia di albergatori, proprietari tra l’altro del Forestis Dolomiti, di occuparsi della parte hôtellerie. Un’idea nata durante i mesi della pandemia, che ha portato a una totale ristrutturazione dell’edificio, progettata e curata dall’architetto Stephan Gamper, e dallo Studio di architettura Asaggio, che invece si è occupato degli interni.

fink-Suite
fink-Suite
fink-Suite

Il fink è caratterizzato da un décor minimal e raffinato con pavimenti e mobili in legno di quercia, pareti intonacate con stucco di calce e pavimenti terrazza nei bagni, nella reception, nel ristorante e in tutte le zone umide. Tutte le lampade, le gambe dei tavolini, la protezione anticaduta sopra il corrimano sono in acciaio nero. Uno stile contemporaneo che convive alla perfezione con le antiche porte in legno, le finestre a bovindo abbellite dagli affreschi sul soffitto, gli archi a tutto sesto e le pareti dipinte, dettagli che richiamano l’anima e la storia dell’edificio. Fil rouge della struttura è il motivo ad arco che si ritrova nelle porte, negli specchi e anche nel menu del ristorante.

fink-Restaurant

“Il nostro desiderio era ridare nuova vita alle mura storiche, prestando il massimo rispetto per l’edificio originale” spiegano Petra e Florian, che prestano anche molta attenzione all’aspetto della sostenibilità in tutto l’hotel, che viene applicato al sistema di riscaldamento e all’impianto idraulico, quindi niente plastica, ma solo materiali ecologici, anche per quanto riguarda la biancheria e la stoviglieria, scelte con estrema cura. La filosofia dei coniugi Fink, si basa sulla convinzione che un pensiero e un’azione sostenibili siano il presupposto per una qualità all’altezza di affrontare le sfide del futuro. Un approccio etico che si estende anche alla cucina.

Florian Fink

“Vegetale, sana e locale” sono i tre aggettivi con cui chef Florian Fink definisce la sua cucina. Per realizzare i suoi piatti segue la filosofia della cucina monastica e trae ispirazione dal Grande Libro di Hildegard von Bingen, monaca benedettina vissuta nel XI° secolo. Il concetto di cucina monastica consiste nel creare il meglio dalla semplicità” spiega chef Florian.

cucina monastica

Il fink utilizza quotidianamente prodotti freschi e biologici, provenienti dagli orti del monastero e da contadini locali o regionali, e materie prime “antiche” come la ruta o i ciuffi di carota, conosciuti già in passato per i loro principi nutritivi e gli effetti positivi sulla salute. L’attenzione è rivolta principalmente alla selezione degli ingredienti di origine vegetale, con un’ampia scelta di piatti vegetariani e vegani, mentre la carne e il pesce sono proposti con una carta a parte e, spesso, rappresentano un contorno alle verdure. Una cucina semplice, senza l’utilizzo degli esaltatori di sapidità, ma che chef Florian riesce a trasformare in creazioni gourmetInoltre viene applicato il concetto di “no waste: gli avanzi come le parti verdi della carota e del finocchio o le foglie esterne del cavolfiore, ricchi di sapore, si prestano a essere utilizzati per la preparazione di salse, pesti, zuppe o come condimenti. Infine le eccedenze del ristorante, vengono consegnate ai monasteri che si occupano di donare il cibo ai più bisognosi. Il menu cambia circa ogni sei settimane, con un piatto del giorno sempre diverso.

fink-Spa

Chicca del boutique hotel è l’area benessere, collocata nella corte interna dell’edificio, una piccola ma attrezzata Spa, dove aleggia il profumo delle erbe aromatiche, con bagno turco in pietra, sauna in legno, bagno romano con vasche di acqua fredda e calda, e una zona relax sovrastata da arcate antiche. 

fink
Via Portici Minori 4
39042 Bressanone (Bz)
Tel. 0472 – 834833

L’articolo fink, minimalismo raffinato proviene da Isabella Radaelli.

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