Il primo post dell’anno è sempre una piccola emozione e quando si parla di emozioni si parla di amore e di famiglia e queste cialde dolci fanno parte della storia della mia famiglia. La mia mamma è abruzzese e la sua mamma anche, le ferratelle sono state da sempre i biscotti della mia merenda, me li faceva nonna direttamente con “lu ferre” sul fuoco del grande camino della cucina e me le dava con la confettura d’uva fatta in casa, l’uva del vitigno del nonno, un sapore paradisiaco che non dimenticherò mai, ma che mai riassaporerò purtroppo. Ma le ferratelle me le preparava anche la mia mamma e più modernamente me le farciva, accoppiandone due a due, con tanta nutella, una merenda che portavo a scuola sempre molto volentieri! Ma forse non tutti sanno cosa sono le ferratelle, in alcuni paesi si chiamano anche pizzelle, cancellate, neole, nevole o nivole. Comunque le chiamiate sono cialde tipiche abruzzesi cotte all’interno di un “ferro” manuale, appena incavato e a doppia piastra, che imprime una caratteristica forma, solitamente rettangolare, tondeggiante o a ventaglio, contrassegnata dalla forgiatura in rilievo con la tipica trama a rombi o cancello. Circa le origini, non ci sono fonti certe, tuttavia la tradizione di forgiare i ferri con l’incisione dello stemma del casato o le iniziali del proprietario insieme alla data di fabbricazione, risulta almeno dalla fine del ‘700, “lu ferre” era portato solitamente in dote dalla sposa ed era diffuso in buona parte delle famiglie abruzzesi. Il discorso di portarlo in dote non si è fermato ai secoli scorsi, mia nonna inserì questo che vedete in foto, nel corredo di nozze di mia madre per esempio, mentre mia madre me ne regalò uno più moderno quando mi sposai. Ora mia madre non riesce più a cuocere le ferratelle, le fa fatica tenere il ferro sul gas, questo che vedete non è leggero come quelli moderni, è in ferro vero molto pesante e così ha deciso di regalarlo a me. In abruzzo durante le festività è tradizione preparare le ferattelle e così un pomeriggio di questi giorni di festa ci siamo messe in cucina, io e mia madre, lei impastava ed io cuocevo, ne abbiamo fatte un’infinità divertendoci e ritrovando una complicità tenerissima che solo la cucina tra donne riesce a dare. Le ferratelle sono sempre ottime, anche con il mio ferro moderno, ma come le cuoce quest’antichità…la croccantezza che gli regala …è inimitabile! Ci sono varie ricette nelle famiglie abruzzesi e varie ne troverete in rete, questa è semplicemente quella che la mia bisnonna ha passato a mia nonna, che lei ha passato a mia madre e che quest’ultima ha passato a me. Ogni inizio di nuovo anno porta una speranza, io spero che un giorno la nipote di mia nipote cuocia con questo ferro delle ferratelle per i suoi figli, semplicemente, perchè si l’innovazione, si la modernizzazione, nella vita e in cucina, ma mai dimenticare la tradizione e le origini, soprattutto quelle di famiglia e mai dimenticarsi chi siamo e da dove veniamo perchè è da li che tutto ha avuto inizio.
Ingredienti
per circa 50 ferratelle
3 uova bio
3 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di zucchero semolato
3 cucchiaini di semi di anice
Farina di farro rimacinata a pietra q.b.
Procedimento
In una ciotola sbattete leggermente le uova, unite lo zucchero, l’olio e l’anice. A questo punto iniziate ad aggiungere un poco di farina ed iniziate ad impastate con una forchetta, poi sempre aggiungendo farina poco per volta, passate ad impastare con le mani, seguitate ad aggiungere farina fino ad ottenere un impasto morbido, ma consistente, tipo una pasta frolla morbida. A questo punto staccate un piccolo pezzo di impasto, lavoratelo a forma di filoncino e poi tagliatelo a tocchetti, così da ottenere tanti pezzetti d’ impasto della grandezza di una noce. Mettete il ferro per le ferratelle direttamente sul gas a fiamma media, prima spennellatelo leggermente con dell’olio e giratelo ogni tanto, così da scaldarlo molto bene da entrambe le parti, è molto importante per la perfetta cottura della cialda che il ferro arrivi alla giusta temperatura.
Quando il ferro è pronto mettete una noce d’impasto al centro della piastra, chiudete e schiacciate bene, cuocete sul fuoco, girando il ferro per far cuocere da entrambi i lati. Non ci sono tempi precisi dovrete regolarvi un pò ad occhio. Si dice che una volta calcolavano il tempo di cottura recitando l’Ave Maria, fino a metà preghiera da un lato poi giravano il ferro ed al termine della preghiera erano cotte al punto giusto. Io per aiutarvi ho calcolato che dovrebbero essere circa 25/30 secondi per lato. Una volta cotta, aprite la piastra e togliete la ferratella, mettetela a raffreddare in un cestino di paglia, evitate di appogiarle su un piatto perchè quella leggera umidità che si crea dal contatto della cialda calda con la ceramica potrebbe influire sulla croccantezza. Forse la prima ferratella non sarà perfetta di cottura, ma troverete il tempo del vostro ferro e le successive saranno magnifiche. Continuate con la stessa procedura di cottura fino a terminare tutto l’impasto. Una volta che saranno tutte fredde potrete conservarle per parecchi giorni nella classica scatola di latta per biscotti, risultano perfette anche dopo 15 giorni. Le ferratelle sono friabili croccanti e profumate, ottime comunque le gustiate, così in semplicità oppure possono essere arricchite con marmellata, crema di nocciole o così come ve le presento oggi, le preferite della mia mamma: nocciole, pinoli e miele impastati insieme.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!