Danubio salato … la ricetta passo passo


Per farsi dei nemici
non è necessario dichiarare guerra
basta dire quello che si pensa.

(Martin Luther King)
A parole, tutti cercano e apprezzano la sincerità: in un familiare, in un collega, in un amico, ma anche nel governo, nel medico, nell’insegnate … Eppure nei fatti, la maggior parte delle persone, nella propria vita quotidiana non è né realmente disposta ad essere messa di fronte alla verità, né ad utilizzarla come stile di vita. Preferiscono tergiversare, sviare, mentire, simulare, a tutto vantaggio della falsità, dell’ipocrisia, della mistificazione. Una pratica assai diffusa, soprattutto nelle dinamiche di gruppo, laddove i più la considerano necessaria al mantenimento dell’armonia e al consecutivo allontanamento dei conflitti. Non è un caso che gli atteggiamenti più ipocriti risiedano nei luoghi di lavoro dove le persone, per la maggior parte, fingono: sincerità, lealtà, franchezza, onestà e schiettezza. Viviamo nell’era di un’ipocrisia dilagante dove la sincerità, ufficialmente considerata un pregio, se manifestata, spesso porta a conseguenze relazionali paradossali. Un onesto punto di vista, o il racconto sincero di un accadimento, può far nascere del risentimento in chi non lo accetta, come a conseguenza di un torto subito. Non ricordo chi disse, ma condivido, che “Costruire un’amicizia sulle bugie è come costruirla sulle sabbie mobili … prima o poi crollerà”. La chiave di qualsiasi tipo di rapporto è riuscire a comunicare, senza ombre, per andare oltre i dubbi, oltre le incomprensioni e superare attraverso il dialogo qualsiasi ostacolo preferibilmente con sincerità. La vita mi ha insegnato che solo nei rapporti sinceri e schietti si creano legami profondi e indissolubili, tutto il resto … è teatro! Sicuramente la strada dell’ipocrisia è più semplice da percorrere, ma io non amo le cose semplici e forse anche per questo adoro i lievitati. I lievitati non sono semplici, non vogliono esserlo, ma sono sinceri. Se ti dedichi a loro con pazienza e amore, loro ti ricambieranno con un tripudio di sofficità. Il lievitato che vi propongo oggi, il danubio salato, è un rustico di origine napoletana, una specie di super pan brioche, ultra soffice, costituito da una serie di palline ripiene con farciture di vario tipo. Le palline, accostate le une alle altre in una teglia rotonda, diventeranno un’unica torta, le cui parti, una volta cotta, si andranno a staccare con le mani per poterle degustare. Ed ora passiamo alla ricetta, spiegata passo passo, di questo lievitato sofficissimo e leggero come una nuvola!

Ingredienti 
per circa 25 panini
500 gr di farina manitoba 
200 ml di latte fresco
2 tuorli ed 1 uovo bio intero
10 gr di sale fino
3.5 gr lievito di birra disidratato
40 gr di zucchero semolato
75 ml di olio evo
1 cucchiaino di miele di acacia
Ripieno 
350 gr di prosciutto cotto o salame
350 gr di scamorza
Procedimento
Lievitino - Disponete in una piccola ciotola 150 gr di farina e i 3.5 gr di lievito disidratato, date una mescolata con una forchetta, poi aggiungete 200 ml di latte tiepido in cui avrete sciolto lo zucchero, mescolate il tutto sempre semplicemente con la forchetta, coprite con pellicola trasparente e lasciate riposare il lievitino per circa 60 minuti, lontano da correnti d’aria. (i tempi di questa fase, dipendono dalla temperatura che avete in casa, se è fredda potrebbero trascorrere anche due ore prima di avere questo preimpasto pronto, cioè bello gonfio e con tante bollicine in superficie). 
Impasto – Una volta che il lievitino sarà pronto, mettete nella ciotola della planetaria con il gancio a foglia, il resto della farina, il lievitino, il miele e azionate a velocità 1, appena si sarà amalgamato, il composto diventerà granuloso, mettete la frusta a gancio. Aggiungete le uova, leggermente battute con la quantità di sale prevista, e azionate la planetaria, inizialmente a velocità 2 per poi aumentare a velocità 3. Quando l’impasto si sarà formato, e sarà quasi completamente avvolto intorno al gancio, abbassate a 2 la velocità ed iniziate ad aggiungere l’olio a filo, poco per volta, facendolo assorbire pian piano. Una volta che l’impasto avrà ben assorbito tutto l’olio tornate a velocità 3 o 3.5, per portarlo ad incordatura. (l’impasto sarà pronto quando si staccherà completamente dalle pareti e dal fondo della ciotola della planetaria, e sarà ben avvolto intorno al gancio ad uncino, deve lavorare almeno 5/10 minuti in questo modo o fino a quando la sua massa sarà omogenea, liscia e setosa). Di solito questa parte del procedimento dura tra i 30 e i 45 min. Una volta che il vostro impasto sarà pronto, spegnete la macchina, togliete il gancio e coprite la ciotola dell’impastatrice con della pellicola. Mettete a raddoppiare al caldo per circa 2 ore, o comunque fino a quando l’impasto non avrà triplicato il suo volume. 
Pezzature - Trascorso questo tempo, girate l’impasto sulla tavola e con l’aiuto di un tarocco preparate delle pezzature da 30/40 gr l’uno. Una volta che le pezzature sono pronte, prendetene una per volta e formate il panino nel seguente modo: prendete il pezzo di impasto appena porzionato e schiacciatelo leggermente, quindi iniziate a creare un cilindretto arrotolando e cercando di “serrare” via via il pezzo che si arrotola, poi girate di 90° il pezzo, con la giuntura verso l’alto ed eseguite di nuovo la stessa operazione di appiattimento leggero e poi arrotolamento. Questo serve a conferire maggior forza all’impasto. Infine chiudete il cilindro andando ad unire le due estremità, dando una forma sferica e serrando pian piano la pallina da sotto. Procedete così fino a finire l’impasto. A questo punto riprendete i panini ad uno ad uno partendo dal primo, schiacciatelo di nuovo, come per formare una pizzetta, ponete al centro un pochino di formaggio e un pochino di affettato, che avrete precedentemente ridotto in una piccola dadolata. Richiudete ciascun dischetto sigillando bene i lembi perchè il ripieno non fuoriesca, poi arrotondate il panino, lisciandone bene la superficie pirlandola sul piano di lavoro usando l’interno del palmo della vostra mano, messo a conchetta e roteandolo. Proseguite in questo modo per tutte le palline e, mano a mano che le realizzate, adagiatele direttamente su una teglia da 33 cm di diametro, rivestita di carta forno, disponendo i panini a raggiera, a pochi millimetri gli uni dagli altri, partendo dal perimetro esterno, fino ad arrivare al centro. Coprite con un telo da cucina e lasciate lievitare al caldo il vostro danubio per circa un’ora o comunque fino al raddoppio. (io non ho aiuti in cucina e facendo tutto da sola, per l’operazione formazione e imbottitura dei panini ci metto h1.30 circa)
Cottura – Accendete il forno in modalità statico a 180°, nel frattempo spennellate con del latte la superfice delle palline e non appena il forno avrà raggiunto la temperatura, infornate per 30/35 minuti. Io usualmente, posiziono la teglia al centro per i primi 25 minuti e poi abbasso di una tacca per il resto del tempo. Sfornate, trasferite il danubio con tutta la carta forno su una gratella per dolci a raffreddare. Mettete in tavola e divertitevi a staccare con le mani e a gustare questi super soffici panini imbottiti. Proprio per la sua praticità da finger food, il danubio è perfetto per un buffet. Nel rarissimo caso in cui vi avanzasse qualche panino, avvolgetelo completamente con la pellicola per alimenti e il giorno dopo riscaldatelo in forno prima di gustarlo, anche se sinceramente a parer mio un po’ di fragranza si perde sempre, diciamo che sarà sofficissimo … ma non una vera nuvola come nel giorno stesso della preparazione. 
Buon appetito! 
Buona vita e
alla prossima ricetta!

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