crocchè al Blu Mugello e fiore al Tartufino

Crocchè di verdure e farcia al Blu Mugello
- secondo -
I crocchè, come il caffè e la pizza, sono un vanto della cucina Napoletana! :)

Il fritto è un’arte che si apprende da bambini e non puoi sbagliare oppure  nun si nisciun si friv accusì :D :D :D

Dalla tradizione Angioina ci tramandiamo questi panzerotti che compongono il tradizionale cuoppo di fritto napoletano, consumato per strada, da soli o in compagnia il crocchè mette allegria.

Fin da piccola assistevo alla preparazione dei crocchè, la domenica si cominciava presto a far bollire le patate e una volta tiepide le mani esperte di mia madre impastavano aggiungendo il sale e un poco di olio d’oliva, questi sono gli ingredienti e niente più. Io imitavo i suoi gesti, in ginocchio sopra la sedia,  u mantsin allacciato in vita come fossi una braciola, le maniche del vestito arrotolate sopra i gomiti p nu m’nzavà; con quel poco di impasto che lei mi dava facevo tante palline. In queste occasioni zia Evelina affiancava mia mamma e i loro movimenti non si intralciavano, lavoravano spedite in armonia e si raccontavano i fatti della vita a volte anche quelli altrui :D :D
Arrivato il momento di friggere, venivo allontanata e per non farmi dispiacere mia madre mi rassicurava che i miei crocchè li avrebbe fritti in ultimo.

Sentivo l’odore e lo sfregolio della frittura, tipico dei giorni di festa, l’appetito saliva e cominciavo a cambiare umore: mi intristivo a sentire lo stomaco vuoto, mi consolavo con un pezzetto di pane in attesa che arrivassero gli ospiti. A tavola mi facevo vanto che i crocchè piccolini erano i miei, mostravo a tutti le manine dicendo chist l’aggia fatt je!
Dopo tanti anni mamma mi ha rivelato che, siccome si sfasciavano prima ancora di immergerli nell’olio, lei rifaceva i crocchè uguali uguali ai miei. Adesso però sono davvero fatti da me e la mia mamma ne va fiera :D
Il menù che ho realizzato per il contest comprende due piatti: un antipasto e un secondo.



La ricetta dei crocchè, che generalmente invento di volta in volta, oggi l’ho preparata servendomi di quel che avevo in frigo, insaporendo con un pezzetto di ottimo formaggio: il Blu Mugello, della Storica Fattoria Palagiaccio.

Prepariamoci a spendere qualche minuto e dosare gli ingredienti e poi via ai fornelli ;)
Ci occorrono 250 grammi di fagioli di qualità borlotti (anche quelli in barattolo, se privi di additivi vanno bene) che metteremo in ammollo nell’acqua fredda per tutta la notte, una foglia di alloro, due rametti freschi di santoreggia, una zucchina grande, una cipolla di media grandezza, pan grattato, 3 cucchiai di latte, sale, pepe e abbondante olio di semi per la frittura.

Prendiamo una pentola colma di acqua fredda e cuociamo per bene i fagioli con la foglia di alloro, a metà cottura versiamo il sale. Tritiamo la cipolla e la zucchina a pezzetti molto piccoli che aggiungeremo ai fagioli scolati e schiacciati e le foglie di  santoreggia tritata. Formiamo un impasto, se dovesse risultare troppo morbido aggiungeremo poco alla volta il pan grattato per renderlo omogeneo. In un piatto versiamo il pan grattato per la panatura e formiamo i crocchè: prendiamo l’impasto e lo stendiamo sul palmo della mano, inseriamo un pezzetto di formaggio all’interno e richiudiamo (saranno grandi quanto una polpetta e a forma di oliva),  e li passiamo nel pangrattato. Scaldiamo l’olio e immergiamo pochi pezzi per volta a fiamma media, lasciamo dorare i crocchè per qualche minuto. Scoliamo e mettiamo ad asciugare sopra la carta assorbente. Io li accompagno sempre con una salsa di pomodoro fresco e origano, questa volta ho scelto di spugnarli  nella salsa verde fatta con prezzemolo, basilico e aglio, così buona che in famiglia si sono letteralmente leccati le dita, me compresa :D

Fior di mele e Tartufino
- antipasto -

Prendiamo: formaggio Tartufino, 2 mele di qualità golden delicius con la buccia verde, 1 uovo fresco, 100gr di farina, 100gr di pangrattato, una noce di burro, limone, sale, pepe bianco e un pizzico di cannella da grattare al momento.
Iniziamo lavando e asciugando le mele senza sbucciarle asportiamo il torsolo con lo strumento adatto, ricaviamo delle fette spesse mezzo centimetro che strofiniamo con il limone per non farle ossidare. Nella padella scaldiamo il burro con un poco di cannella e ci versiamo le fette di mela, le cuociamo due minuti per parte, poi le posizioniamo nella teglia ricoperta con la carta da forno e formiamo dei cerchi sovrapponendo le fette come dei petali.
Scaldiamo il forno a 200°C; con il cerchio di acciaio ricaviamo dei cilindri dal formaggio che ricopriamo di farina, poi immergiamo nell’uovo battuto con un pizzico di sale e infine nel pangrattato. Disponiamo i tagli di Tartufino al centro dei petali di mela, aggiungiamo un pizzico di pepe, inforniamo per cinque minuti e poi serviamo i fiori ancora caldi.

Grazie per aver cucinato insieme a me.

La mia proposta di menù partecipa al contest “Lattidamangiare 2.0″

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