Cosa fare in Romagna se siete appassionati di cibo, vino e borghi? Qui trovate alcuni indirizzi legati al mondo dell’enogastronomia della Romagna collinare, ovvero quella zona caratterizzata da colline e calcanchi argillosi scavati dalle acque che inizia a 200 m.s.l.m e che si espande per chilometri verso l’entroterra.
Il vino in Romagna
Il vino in Romagna è sempre stato protagonista e la vite viene coltivata sia in pianura che in collina. Un tempo, quando l’acqua era di pessima qualità ed erano necessarie energie per i lavori manuali, venivano prodotti quanta più uva e vino possibili ed era un classico esempio di quando la quantità va a scapito della qualità.
Tuttavia negli ultimi 40 anni, grazie alla modernizzazione degli impianti, ad una maggiore attenzione alla scelta varietale fatta in base alla vocazione dei terreni e degli ambienti e grazie all’introduzione di nuove tecniche di vinificazione c’è stato un netto miglioramento del livello qualitativo delle produzioni locali che purtroppo tuttora sono troppo poco conosciute e apprezzate. In Romagna la maggior parte dei vini, che vengono vinificati con una sempre maggiore padronanza in ambito di cultura enologica, sono fermi. Il compito di tutelarli e promuoverli spetta al Consorzio Vini di Romagna che riunisce aziende vitivinicole, cantine cooperative ed imbottigliatori.
DOC e DOCG di Romagna
DOC e DOCG ovvero Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine controllata e Garantita. Attualmente in Romagna si contano 1 DOCG, 5 DOC e 4 IGT. Si tratta di riconoscimenti per quei vitigni rappresentativi di una terra che sono profondamente legati anche tradizionalmente al proprio aerale di coltivazione. Da segnalare che proprio in Romagna nel 1987, per la prima volta in Italia, un vino bianco ebbe il riconoscimento DOCG. Si tratta dell’Albana, vitigno con uva a bacca bianca che presenta alcune caratteristiche comuni con le uve a bacca nera tra cui la presenza di tannini sulla buccia. L’Albana è un’uva versatile che si presta a svariate vinificazioni e proprio grazie alle presenza di tannini da vita a vini longevi che è possibile conservare più a lungo rispetto ad altri vini bianchi.
Tra le DOC di Romagna:
- il Romagna Sangiovese DOC forse il vino più rappresentativo e identitario presente nel territorio romagnolo fin dal 1625;
- il Romagna Trebbiano DOC che oltre ad essere uno dei vini bianchi più diffusi sulle tavole dei romagnoli viene utilizzato anche come vino base per la realizzazione di vini speciali aromatizzati (ad esempio il Vermouth) e si presta anche per la spumantizzazione. Nel 2018 è nato infatti il marchio Novebolle che può essere utilizzato dai produttori romagnoli che vogliono realizzare vini spumanti a base di Trebbiano o Sangiovese (nel caso di rosato) seguendo il disciplinare di produzione previsto per il Romagna DOC Spumante Bianco e Rosato;
- il Romagna Pagadebit DOC vino bianco ottenuto da uve di varietà Bombino bianco. Si tratta di un vitigno aromatico particolarmente generoso e pare che il suo nome sia legato proprio a questo: anche nelle annate climaticamente più difficili per le altre uve, le vite di Bombino regala sempre numerosi grappoli per produrre un buon vino dalla cui vendita il viticoltore può guadagnare il necessario per coprire i debiti contratti per la gestione dell’azienda agricola.
Cosa fare in Romagna: indirizzi enogastronomici
In una terra così ricca di tradizioni legate al mondo dell’enogastronomia non mancano strutture ricettive dove vivere esperienze autentiche, sentendosi quasi parte di una comunità. Di seguito vi segnalo alcuni indirizzi che ho provato e mi sono particolarmente piaciuti!
Agriturismo La Sabbiona: cooking class di pasta fresca e turismo slow in Romagna
L’accoglienza è di casa all’Agriturismo La Sabbiona. La struttura che comprende la cantina, gli appartamenti e un ristorante è adiacente ai vigneti e l’experience che ho provato mi ha trasformata in un’azdora per alcune ore. Mattarello alla mano, insieme agli altri ragazzi del gruppo, sotto la supervisione della signora Serena abbiamo realizzato tagliolini, tagliatelle, garganelli e cappelletti che poi abbiamo mangiato a pranzo abbinandoli ad un calice di Albana DOCG secco.
Vi segnalo inoltre che nei pressi dell’Agriturismo La Sabbiona ci sono due opportunità per gli amanti del turismo slow e outdoor. Il piccolo nucleo abitativo Oriolo dei Fichi si trova infatti sul cammino di Dante, un percorso creato 7 anni fa che collega Ravenna a Firenze. Inoltre nella piazzetta della Torre di Oriolo dei Fichi parte anche un altro sentiero, il Sentiero dell’Amore o Strada della Poesia, che si snoda lungo la collina per 3 km. Questo percorso deve il nome al poeta Nino Tini che scrisse storie d’amore e le appese ai vari alberi, tra cui querce secolari, presenti lungo il cammino.
Bertinoro e la Ca’ de Bé
Bertinoro, tipico esempio di cittadella medievale ricca di mura, torri e case antiche, è uno dei borghi più belli della Romagna e qui è nata, nel 1971 Ca’ de Bé, un’enoteca gestita dal Consorzio Vini Romagna. La Cà de Bé si trova esattamente in Piazza della Libertà definita anche il “Balcone di Romagna” per via della splendida vista panoramica della quale si può godere. Se vi fermate a mangiare alla Ca’ de Bé troverete una carta dei vini molto ampia e ben assortita con etichette locali. Il cibo che viene servito è tradizionale e il cestino del pane contiene il cibo degli dèi, la piadina che qui è una via di mezzo perché man mano che da Rimini ci si sposta verso Imola diminuisce di larghezza e aumenta di spessore.
Ravenna e la Ca’ de Vèn
In Romagna impossibile non visitare la meravigliosa Ravenna, ex capitale d’Italia. I mosaici, custoditi all’interno di edifici apparentemente semplici e sobri, sono uno spettacolo capace di lasciare senza fiato il visitatore. Assolutamente da vedere il Mausoleo di Galla Placidia (in estate può essere visitato anche di notte grazie all’iniziativa Mosaico di Notte), la Basilica di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinaire Nuovo. E sempre a Ravenna si trova uno dei luoghi più visitati al mondo: la tomba del celebre Dante Alighieri illuminata da un lume alimentato con olio extra vergine di oliva toscano. Se avete bisogno di una guida per andare alla scoperta di tutte queste meraviglie vi consiglio Mauro Marino, competentissimo e divertente vi farà appassionare a Ravenna e alla sua storia.
Dopo aver visitato la città di Ravenna potete mangiare alla Ca’ de Vèn enoteca storica che sorge all’interno di un antico e scenografico palazzo affrescato. Qui potete gustare i piatti tipici della cucina romagnola accompagnandoli con il Romagna Sangiovese DOC o con il Romagna Albana DOCG.
Altri indirizzi in Romagna dove mangiare e bere bene
Per un pranzo con abbinamento cibo/vino o per una degustazione guidata in una location elegante e raffinata vi consiglio la Cantina Umberto Cesari. Consigliatissimi la lasagna verde della tradizione emiliano-romagnola con ragù, la sfoglia di pane con Mortadella e squacquerone di Romagna DOP e la torta di mele da accompagnare con il Passito Romagna Albana DOCG.
Se siete amanti dei picnic in vigna e per voi aperitivo fa rima con bollicine, vi consiglio di raggiungere all’ora del tramonto Podere Palazzo. La cantina sorge sulla collina di Carpineta, tra Cesena e la Valle del Rubicone e potrete gustare l’aperitivo proprio in mezzo ai filari accompagnandolo con un calice del loro “Terramossa” prodotto in base alla tipologia con metodo charmat o metodo classico.
Ambiente rustico molto curato per questo indirizzo circondato dai vigneti della Romagna: Podere La Berta. Qui troverete una calorosa accoglienza, ottimi vini e anche un saporito olio extra vergine di oliva. Io sono passata all’ora di merenda e una fetta di pane fresco con l’olio è stato un must.
Da Enio Ottaviani, nell’Oasi Faunistica della Valconca, si va per star bene come in una serata tra amici. Si è circondati da vigneti in un ambiente moderno e rilassante. Oltre alla cantina che potete visitare, qui trovate anche un ristorante dove ho mangiato dei gustosissimi spaghetti con le vongole. Consigliata ovviamente anche la degustazione dei vini di Enio!
Vini biodinamici, agriturismo, azienda agricola e vista panoramica sui vigneti. Villa Venti è un indirizzo davvero imperdibile se siete in Romagna. Degno di nota e assolutamente da provare il vino Apeyron ottenuto da uve Famoso stramature fatte fermentare in anfora georgiana e successivamente vinificate con il metodo Solera. Un nettare!
Impossibile infine tornare dalla Romagna senza aver acquistato i formaggi di eccellenza che Renato Brancaleoni fa stagionare in pieno centro a Roncofreddo all’interno della fossa che c’è nel suo negozio, Fossa dell’Abbondanza. Io ne ho assaggiati alcuni e li ho trovati davvero raffinati con un gusto unico.
L’articolo Cosa fare in Romagna: tappe per un tour enogastronomico proviene da L'Appetito Vien Leggendo.