Se si migliora l’espressione, si migliora anche la comunicazione… C’era un tempo in cui non esisteva internet ed era raro che tra le mura domestiche si utilizzassero mezzi di scrittura elettronica: carta e penna ci riconducevano ed un gesto semplice e spontaneo; ero appena una ragazzina e sul mio libro delle ricette, un quadernino a buchi, rigorosamente a righe, annotavo il mio fare. Lo stampatello maiuscolo era la mia forma di scrittura prediletta, mi piaceva scrivere, dal diario alle ricette, anche se quel gesto, da sempre, mi è parso un po’ impegnativo. Seppur diventai una bravissima riproduttrice dello stampatello minuscolo, per virtù più che per volontá, il mio ostinarmi nel modificare il tratto maiuscolo, in ogni sua forma, cercando una precisione ‘tutta mia’ delle lettere che mi appagasse visivamente, è stato sin da piccina il mio cruccio. Non che fosse mai stato illeggibile, tuttavia, la completa accettazione della mia calligrafia in maiuscolo e corsivo a tutt’oggi non è mai giunta. Solo ora, più matura, ogni tanto, mi diletto al corsivo minuscolo, scorgendo una discontinuita’ ed una lentezza nello scrivere, tipici di chi si presta con una non quotidianità… e mi sovviene un sorriso: a volte, anche inconsciamente, si ricerca di risolvere il proprio passato, assumendo espressioni, davvero goffe! C’est la vie! Questa ricetta rincorre quei tempi, dove l’ilarità di giocare era ancora avida ma il trafficare in cucina trasformava dei gesti di ragazzina in movenze da donna, tempi di trasformazioni, identità, accettazioni. Non ricordo precisamente dove recuperai la ricetta ma i cookies al cioccolato era difficile che in casa mancassero. Erano i miei prediletti, più fondenti che al latte, erano i prìncipi della dispensa. Rivisitati in chiave salutistica, hanno ottenuto il “buonissimi mamma” dai miei cuccioli e tempo due ore, erano giá tra le avenzate richieste del giorno sucessivo. La particolarità consiste nell’utilizzo, seppur in parte, del malto di miglio, dolcificante naturale chiamato anche “il metadone dello zucchero”, dal ridotto apporto glucidico, che la mia guru dell’alimentazione salutare, Annalisa, mi ha regalato. Dalla stessa corpositá del miele, ha un sapore non così dissimile che si sposa divinamente in questa ricetta. Al posto del cioccolato tagliato a coltello, di varie sfacettature, potreste scegliere le gocce di cioccolato, anche se personalmente, trovo più invitante un boccone che si sveli al morso una sorpresa di intensitá di gusto. Dimenticavo.. assaggiateli tiepidi, vi conquisteranno!
Ingredienti:
- Farina di frumento integrale, 250 gr
- Latte di soia non zuccherato, 120 ml
- Cioccolato fondente, 100 gr
- Zucchero di canna, 70 gr (100 gr se non si dispone del Malto di miglio)
- Malto di miglio, 50 gr
- Olio di mais spremuto a freddo, 50 ml
- Cremor tartaro, 1/2 bustina
- Sale, 1 pizzico
Procedimento:
Immettere in una terrina la farina ed il cremor tartaro. Unire lo zucchero di canna, il sale ed il cioccolato fondente, precedentemente tagliato a coltello.
Aggregare il malto di miglio, l’olio di mais ed il latte di soia.
Amalgamare bene tutti gli ingredienti, sino a che il composto non risulti omogeneo.
Foderare la placca con carta da forno e con l’aiuto di un cucchiaio, formare tanti biscottini, distanziandoli tra loro.
Cuocere i biscotti per 15 minuti a 180°C in forno preriscaldato.