Confettura di prugne e more

…….lunga assenza, è vero.
Circa tre mesi.
Complice una dieta rigorosa (dimagrante e disintossicante) e un periodo di super impegni e tanti viaggi.
In piu’ aspettavo di acquistare una macchina fotografica seria, che finalmente ho trovato.
Vabbè……….passiamo alla ricetta.
Ho cercato di non far prevalere il sapore intenso delle more, mettendone circa 1/7 rispetto alla quantita’ di prugne, e la percentuale ipotizzata ha dato un risultato ottimo: una confettura davvero deliziosa, non troppo dolce, con una consistenza quasi gelatinosa, colore porpora profondo e profumo ottimo.
L’abbinamento della frutta e’ stato casuale: dopo una raccolta di diversi kg di prugne dell’albero in giardino e di circa 1 kg di more di rovo, che maturano nello stesso periodo, e’ stato facile mettere assieme i due prodotti.
Ho cercato di rispettare la formula 1 kg di frutta (non acquosa e al netto degli scarti) con circa 700 gr di zucchero, per evitare che il prodotto finale sia troppo dolce oppure non abbia la giusta quantita’ di conservante (lo zucchero ha tale proprieta’): troppo zucchero altera il sapore, troppo poco non fa conservare a lungo le marmellate e confetture.
Perfetta per la colazione, per una buona crostata o da usare in abbinamento a formaggi tipo tomino fresco o pecorino semi stagionato…

Ecco la ricetta, le dosi sono per circa 6 vasetti da 500 gr.

Ingredienti:
2,2 kg di prugne già snocciolate
300 gr di more 
1,7 kg di zucchero
Il succo di 1 limone
Facoltativo
2 piccole mele per inserire pectina naturale nella preparazione e diminuire i tempi di cottura.

Preparazione:
Sistemiamo le prugne tagliate a pezzetti e le more (già lavate e sgrondate) in una pentola capiente.
Aggiungiamolo zucchero e diamo una girata per distribuirlo grossolanamente.
Lasciamo il tutto in un luogo fresco, coperto con un panno di cotone, per 5 o 6 ore, o tutta la notte.
Questa operazione si puo’ saltare, ma occorrera’ cuocere piu’ a lungo i composto.
Riprendiamo la pentola e inseriamo le mele a pezzi con la buccia e i semi, (se abbiamo deciso di usarle) mettiamola su fuoco medio (quindi vivace ma non al massimo).
Se il fuoco sara’ troppo basso distruggerà la pectina, troppo alto puo’ bruciare la preparazione.
Ogni tanto mescoliamo. 
All’inizio il composto sara’ liquido con la frutta separata ma appena la parte acquosa iniziera’ ad evaporare fara’ la schiuma che provvederemo a togliere con una schiumarola in quanto e’ solo una impurita’. 
Man mano  vedremo che la schiuma diminuirà, fino quasi a sparire.
A questo punto la confettura inizierà ad addensarsi piano piano, finche’ diventera’ piu consistente.
Non e’ semplice stabilire il momento della giusta cottura, ci sono tanti piccoli indizi:
- le bollicine durante la cottura diventano sempre piu piccole
- la prova della goccia sul piatto: una goccia su un piattino freddo, inclinato, dovrà fermarsi quasi subito
- una goccia in un bicchiere d’acqua fredda dovra’ andare a fondo e poi tornare a galla.
Invasiamo in vasetti lavati e perfettamente asciugati, tappiamo stringendo molto bene e giriamo i vasetti sotto sopra.
Questo processo dara’ luogo alla autosterilizzazione.
Dopo circa un quarto d’ora rigiriamolimettendoli nel verso giusto, attendiamo il “clack” del coperchio che segnalera’ l’avvenuto sottovuoto, quindi sistemiamoliin dispensa al buio.
Si puo’ iniziare l’assaggio dal giorno dopo.

Accorgimenti:
Se la confettura fosse ancora troppo liquida, bastera’ rimetterla in pentola e cuocere ancora per qualche minuto, finche’ sara’ diventata piu’ densa, quindi occorrera’ rinvasarla e ripetere il procedimento x arrivare al sottovuoto.




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