Il suo nome botanico è Crataegus azarolus, da noi si chiama ‘nzalora . Raramente troviamo questi piccoli frutti dal fruttivendolo: sono diventati una rarità quasi sconosciuta ai giovani.
Mi piace l’antiquariato, anche quello botanico, per cui nel mio giardino si trovano alcune di queste specie ormai dimenticate dagli interessi commerciali.
Questo è il periodo di maturazione: l’albero è carico e il raccolto è abbondante.
Conservare il loro profumo è d’obbligo, per questo preparerò una confettura per le mie colazioni.
Non c’è una vasta letteratura riguardo la ricetta: farò di testa mia.
Riempio una pentola di fruttini e ricopro d’acqua a filo, portando ad ebollizione per una decina di minuti.
Con il passaverdure eliminerò le bucce e i semi interni che sono piuttosto duri. Non butterò via l’acqua di cottura, ma la unirò al tutto perchè è profumatissima.
Ora peso la purea ottenuta e unisco metà del peso di zucchero ( non mi piacciono le confetture troppo dolci). Aggiungo il succo di un limone.
Faccio cuocere per una ventina di minuti e, ancora bollente la sistemo nei vasetti sterilizzati.
Li chiudo e li capovolgo per creare il sottovuoto. Provatela!