Come Regolarizzare la Glicemia con la Hashimoto

Come Regolarizzare la Glicemia con la Hashimoto

Regolarizzare la Glicemia con la Hashimoto con dieci semplici regole

Quando, ormai più di quattro anni fa, iniziai ad esplorare un modo di alimentarci del tutto nuovo dovevo reinventare un nuovo mondo in cucina. All’epoca non c’era in Italia (e non c’è nemmeno oggi) una guida autorevole (in termini medici o scientifici) che proponesse uno stile alimentare basandosi sui cibi naturali e biologici e soprattutto sugli alimenti a basso indice glicemico e che indicasse il modo corretto di combinarli tra di loro per avere la glicemia stabile. Mi prenderò il merito d’aver aperto un dialogo italiano sull’importanza di alimentarsi in modo “pulito” (in lingua inglese esiste una descrizione più accurata che è “clean eating” – letteralmente mangiare pulito), non eliminando nessuna categoria alimentare a priori, senza prima verificare la sua efficacia per la propria salute, con l’obiettivo di nutrirsi mantenendo il livello degli zuccheri nel sangue stabili.

Ora sono convinta che un’alimentazione a basso indice glicemico sia indispensabile per una corretta gestione del diabete autoimmune (diabete di tipo 1), ma anche per il diabete di tipo 2 o altre complicanze di salute che vedono nella glicemia stabile la colonna portante per il raggiungimento di un equilibrio. Ma poco sapevo che con questo percorso avrei aiutato anche me stessa, oltre che Luca, in maniera del tutto inconscia.

Durante i nostri primi viaggi insieme, Luca ed io tendevamo sempre a prendere in affitto case o appartamenti indipendenti, dove potersi gestire in comodità e libertà, pasti inclusi. Peccato che finiva sempre che non mangiavamo mai a casa per la tipica pigrizia da vacanza. In uno di questi viaggi, eravamo a New York. Se conosci la città, sai cosa vuole dire attraversare dieci “blocchi” a piedi per andare a fare una colazione biologica. In pratica, vuol dire camminare almeno tre o quattro chilometri per mangiare, subito dopo il digiuno notturno, ovvero attendere almeno un’ora e mezzo prima di mettere in bocca qualcosa. Complice il fatto che la sera mangiavamo male (leggi: troppi carboidrati) e veloce, mi ricordo che mi svegliavo in quei giorni puntualmente irritata, nervosa e brontolona per ritrovarmi in uno stato di calma e tranquillità non appena avevo finito la mia colazione. La cosa si era ripetuta per tutta la durata del viaggio: avevo bisogno di un caffè dietro l’altro, diventavo irritabile, nervosa e tremante e avrei mangiato in continuazione dolci e carboidrati raffinati.

I sintomi di ipoglicemia cronica

Non avevo capito cosa mi stava succedendo (a noi donne, basta che ci dicano che siamo agitate per via degli ormoni o per  le nostre cose e noi crediamo) finché non avevo iniziato a leggere e studiare. In un libro per molti versi per me illuminante (Why Do I Still Have Thyroid Symptoms? when My Lab Tests Are Normal: a Revolutionary Breakthrough in Understanding Hashimoto’s Disease and Hypothyroidism  del Dr. Datis Kharrazian) trovai la risposta a quello che mi succedeva: si trattava di uno stato di ipoglicemia cronica.

Per aiutarti a capire, il livello ottimale degli zuccheri nel sangue, a digiuno, è tra 70-95 mg/dL mentre quella dopo i pasti (uno o due ore al massimo dopo i pasti) è di 100-120mg/dL. Quando questi valori sono spesso sballati e fuori dai limiti massimi e minimi vuol dire non avere la glicemia stabile.

Nel mio caso, io non avevo usato nessun test per verificare il livello degli zuccheri nel sangue, ma mi bastava capire, in base a cosa provavo, cosa mi stava succedendo e come porre rimedio. Di sicuro avevo spesso una glicemia minore di 70mg/dL e, non appena mangiavo un pasto ricco di carboidrati e zuccheri, la mia glicemia saliva. Non mi aiutavo di certo mangiando in maniera irregolare e saltando i pasti, bevendo tonnellate di caffè e stando sveglia fino a notte fonda ogni sera.  Quando consumavo i pasti (quelli che ogni medico vecchia scuola ancora ti prescrive) prevalentemente a base di cereali, latticini e legumi (pensa solo ad una pizza per esempio) mi sentivo subito sazia ma poche ore dopo il livello dei miei zuccheri nel sangue si abbassava improvvisamente causandomi una sensazione di nervosismo, di fame, di tremolio. Cosa succedeva nel mio corpo? Le mie  surrenali vedevano le mie frequenti ipoglicemie come pericolo e cercavano di salvarmi rilasciando più cortisolo, ormone dello stress, che a sua volta avrebbe stimolato il fegato per produrre più glucosio e così stabilizzare la glicemia.

In uno degli articoli che seguono ti parlerò del cortisolo e di come averlo continuamente alto sia estremamente dannoso per la tiroide, ma ora, ti basti sapere che finché il mio corpo era impegnato a risolvere l’emergenza del ristabilire il glucosio nel sangue a livelli naturali, danneggiava la mia tiroide peggiorando lo stato infiammatorio della Hashimoto.

Regolarizzare la Glicemia con la Hashimoto non è difficile: elimina i cibi raffinati e industriali, consuma cibi biologici e integrali e usa solo dolcificanti naturali a basso indice glicemico.

E se hai la sindrome metabolica o insulinoresistenza?

Se tu invece, oltre che avere la Hashimoto, soffri anche del caso opposto ovvero di uno stato costante di glicemia alta, allora si tratta della condizione di insulinoresistenza. Il tuo corpo, in pratica, rilascia l’insulina allo scopo di abbassare il livello degli zuccheri nel sangue in maniera così frequente che le tue cellule si sono sfinite e si rifiutano di far entrare l’insulina. Alcuni dei sintomi che potresti avere sono la voglia di dormire dopo aver consumato pasti ricchi di carboidrati, uno stato di perenne stanchezza, aumento di peso e incapacità di perderlo e il livello dell’ormone testosterone aumentato.  Ci sono studi che dimostrano che uno stato di insulino resistenza danneggia progressivamente la tiroide di chi soffre di Hashimoto.

Come la Tiroide rallentata influisce sul livello del glucosio nel tuo sangue

Se la tua alimentazione di base è scorretta, come lo è stata per me negli anni prima di questo blog e della ricerca per migliorare la mia salute, la tua glicemia può essere o cronicamente troppo alta (in extremis avrai la insulinoresistenza) o troppo bassa (avrai come me nel passato, la ipoglicemia). Questo stato di per sé contribuisce a peggiorare la salute del sistema immunitario, indebolisce l’intestino,  e favorisce gli sbalzi ormonali che causano la sindrome dell’ovaio policistico e le sindromi premestruali. Inoltre, peggiora lo stato infiammatorio della tiroidite di Hashimoto.

Se la tua glicemia è stabile con un’alimentazione corretta, la condizione di Hashimoto comunque impedisce all’organismo di utilizzare il glucosio in maniera adeguata. In pratica, hai la tendenza a utilizzare di meno e meno efficacemente il glucosio assunto con il cibo e inoltre la velocità con cui l’insulina viene rilasciata per abbassare l’alto livello degli zuccheri nel sangue è diminuita. Come vedi, è un cane che si morde la coda.

Dunque, oltre a regolarizzare la glicemia con un’alimentazione corretta, il secondo punto saliente è che dovresti prediligere pasti ricchi di grassi buoni e proteine complete ed evitare quelli basati su cereali e amidi.

Come regolarizzare la glicemia con la Hashimoto?

Ecco le mie dieci regole per regolarizzare la glicemia con la Hashimoto, che valgono ancora oggi e che mi hanno aiutata a passare da uno stato di ipoglicemia ad uno stato di glicemia equilibrata. Tutte queste indicazioni servono per minimizzare l’assunzione di cibi ad alto indice glicemico che ti possono scompensare il livello degli zuccheri nel sangue.

  1. Elimina alimenti raffinati e industriali, anche se biologici, dalla tua dieta.
  2. In particolare elimina alimenti industriali che contengono zucchero (in tutte le sue forme).
  3. Elimina tutti i latticini, ad eccezione del ghee e dello yogurt (occasionalmente).
  4. Se fai una vita sedentaria (e lo è fino ad un massimo di tre volte a settimana di palestra) ogni tuo pasto dovrebbe essere composto da proteine complete (vegetale o animale), grassi buoni, verdura e una minima quantità di pseudocereali o cereali integrali a basso indice glicemico.
  5. Usa dolcificanti, alternandoli spesso tra loro, come lo sciroppo di yacon, la stevia in polvere, lo zucchero di cocco, lo zucchero di canna integrale, il miele crudo che sono naturali e a basso indice glicemico.
  6. Consuma la frutta con moderazione e non più di una volta al giorno, idealmente combinata con proteine o grassi buoni.
  7. Evita più possibile le verdure amidacee come le patate.
  8. Se nell’arco della giornata mangi pasti che contengono frutta, cereali, legumi fai due spuntini a base di proteine e grassi. Ovvero mangia ogni 2-3h.
  9. E’ di fondamentale importanza che consumi la prima colazione entro mezz’ora dal risveglio, a base di proteine complete (vegetali o animali), verdure e grassi buoni.
  10. Non fare digiuni e non consumare solo estratti di frutta e verdura come pasto unico.

Qual’è stata la tua esperienza? La tua glicemia è stabile oppure anche te soffri di ipoglicemia o iperglicemia? Fammelo sapere, mi fa piacere, lasciando un commento o scrivendomi una mail.

Per leggere la ricetta integrale, clicca qui: Come Regolarizzare la Glicemia con la Hashimoto.

Altre ricette simili a questa:

VAI ALLA RICETTA


Nessun commento...

Inserisci un Commento

Devi effettuare il Login per inserire un commento.

[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]