Carcioffole arrostute
Che t’aggio da dicere pe chisto piatto, ca lo sapea fa pure D. Giovan lo pazzo che jeva pe Napole, nce mette sale, e uoglio, e pepe e nu spicolo d’aglia pe dinto, e l’arruste ncoppa a la vrasa.
Quattro righe senza giri di parole o quantità di una cucina spontanea e coinvolgente, l’auture ci spiega che questo piatto era di una facilità assoluta, infatti lo sapeva fare anche Giovanni un vagabondo pazzo che girava per napoli.
Lavate i carciofi e metteteli a scolare a testa in giù, non togliete nessuna foglia dal carciofo. Partendo dal centro di ciascuno, cercate di allargare le foglie schiacciandoli con la punta su un angolo di un tavolo per farli aprirli e ottenere un “pertuso” buco all’interno. Inserire al centro di ogni carciofo , l’aglio tagliato a pezzettini, il prezzemolo, il sale, il pepe e irrorare con un filo di olio extra vergine di oliva. Richiudete forte con le mani i carciofi aperti facendoli riprendere la forma iniziale. Preparate la “fornacella” (barbecue); accendere il fuoco con legno secco tipo abete tagliato a listarelle. Quando il legno si sta per consumare , mettete sopra la carbonella, aspettate cinque minuti e livellare i carboni. Adagiare i carciofi sulla sui carboni ardenti e lasciateli cuocere lentamente. Le foglie esterne si bruceranno, ma e normale, questo permetterà alle foglie interne di mantenersi morbide. Potete provare se i carciofi sono cotti a staccare una foglia interne e assaggiarla. Togliete i carciofi dal fuoco, e appena raffreddati, con un coltello togliete le foglie bruciate.
Buon appetito e ora andiamo a vedere le amiche delle altre regione cosa hanno preparato per Pasqua