Con della frolla congelata già da un po’, avanzata da precedenti preparazioni, ho realizzato gli “Occhi di bue”, classici biscotti consistenti in due dischi di pasta, di cui uno forato al centro, tenuti insieme da uno strato di confettura, generalmente albicocche, generosamente imbiancati da impalpabile zucchero a velo.
Ed eccomi bambina, quando mia madre, premurosa, li acquistava in panetteria e, con cura, li sistemava in cartella per la merenda scolastica. Me li ricordo buoni, friabili, dolci, candidi, quando li scartavo felice alla campanella della ricreazione. Sembra incredibile, ma da allora non li ho mai rimangiati… fino ad oggi …
La mia scuola non c’è più, e nemmeno il panificio, chiuso da decenni, ormai, dietro un’inferriata sgangherata e arrugginita. I ricordi invece restano e tornano vividi, anche grazie ad un semplice biscotto.
Biscotti “Occhi di bue” |
Biscotti “Occhi di bue” |