“E tu a chi appartien?” storia dei cibi e dei loro nomi

Ormai pietanze e relativi nomi sono all’ordine del giorno. Neanche ci rendiamo più conto di cosa significhino le parole che utilizziamo per la cucina o da dove derivino.

Usati ed abusati nella nostra quotidianità, molti cibi prendono il loro nome da chi li ha ideati, dal loro luogo di origine o da chi li ha ispirati.

Avete mai mangiato un buon Hamburger? C’è chi lo preferisce ben cotto, chi al sangue, accompagnato da formaggio in una grigliata all’americana o servito con patatine e salse in un fast food. Ma perchè si chiama hamburger? Pare che una polpetta di carne di manzo, schiacciata e ridotta a disco, fosse fortemente consumata nella città tedesca di Amburgo. Quando dall’Europa i tedeschi iniziarono a spostarsi in America, molti partivano dal porto Amburgo ed esportarono il saporito piatto, inizialmente detto Hamburg steak, ovvero bistecca di Amburgo. Bisognerà attendere fine ‘800 perchè in un menù appaia la parola hamburger.

 

Rimaniamo in Germania. Siamo agli inizi dell’800 e un nuovo tipo di salsiccia fa capolino sul mercato. Contrariamente a quanto si pensi, il classico hot dog non prende nome dal bassotto, simpatico cagnolino di cui sembra ricalcare le sembianze. In terra crucca, infatti, non era così strano cibarsi di carne di cane e pare che queste saporite salsicce ne contenessero. Ci penserete prima di mangiarne un altro?

Del Carpaccio e del Bellini abbiamo già parlato, vai a dare un occhio!

Conosci l’insalata di Giulio Cesare? La Caesar Salad? No, hai ragione, non c’entra niente con l’imperatore romano. Questa particolare insalata fu inventata dallo chef italo-americano Cesare Cardini, in quel di Tijuana, all’inizio del ‘900. Non avendo a disposizione gli ingredienti classici, scelse delle rimanenze per creare quello che, di lì a poco, sarebbe diventato un piatto apprezzatissimo dalle star di Hollywood.

Il sushi è dilagato nel mondo occidentale, ormai da diversi anni, riscontrando un successo pazzesco. Come ogni cosa impiantata all’estero, un po’ di adeguamento ai gusti locali lo ha sofferto anche la cucina nipponica. Negli anni ’60 era poca l’attitudine degli americani a mangiare il pesce crudo, esattamente la stessa che avevano per l’alga nori, così venne fuori l’idea: inserire nel roll ingredienti cotti come il surimi (polpa di granchio) e freschi come l’avocado e mettere il riso all’esterno, nascondendo l’alga nello strato interno. Dal successo che ne derivò, molti si innamorarono di questo piatto, spostandosi dagli USA appositamente per assaggiarlo. Siccome molti provenivano da Los Angeles, il nome definitivo fu California Roll.

Anche le casate reali hanno dato nome ad alcuni piatti o bevande: se il Bloody Mary è un omaggio alla sanguinaria Maria I Tudor, il Filetto alla Wellington, reso celebre da Gordon Ramsay, fu ideato per il Generale e duca di Wellington all’indomani della sconfitta di Napoleone a Waterloo.

L’articolo “E tu a chi appartien?” storia dei cibi e dei loro nomi proviene da Ristorazione con Ruggi.

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