Dopo i falafel e lo knafe che i palestinesi hanno iniziato a produrre in casa da quando è iniziata l’emergenza sanitaria, di conseguenza la chiusura anche dei ristoranti e le pasticcerie, una preparazione che era quasi hobby di poche persone nelle case palestinesi.
Siamo nel mese del Ramadan, e l’immagine più vista negli anni scorsi subito il primo giorno era le numerose file davanti alle pasticcerie a comprare il Qatayef, dolce tipico del mese, la maggior parte dei palestinesi lo mangio dopo il pasto della rottura del digiuno, mentre pochi rompono il digiuno con il dolce specialmente nella città di Nablus. L’unica interpretazione che spiega il suo legame al mese del Ramadan perché è fatto a forma di mezzaluna simbolo del mese.
Si parla di vari origini di varie epoche storiche; dai tempi degli, Omayyadi Banū Umayya, Abbasidi Abbāsiyyūne, i fatimidi Fāṭimiyyūn e anche i mammalucchi.
Il primo lracconto è ambientato nell’era omayyade, si dice che era il dolce dei poeti e i principi e fu il califfo omayyade Sulaymān ibn ʿAbd al-Malik il primo ad assaggiarlo nel 716 d.c, l’epoca degli Abbasidi Abbāsiyyūn che governarono dal 750 al 1517 d.c, fu considerata un’epoca di boom intellettuale nell’ambito culturale, artistico, scientifico e gastronomico non solo per il mondo arabo e musulmano, ma anche per l’Europa del medioevo. Nello stesso periodo di tempo però erano presenti anche i Fatimidi Fāṭimiyyūn (909 – 1171) che erano un movimento che annunciò l’ascesa del califfato poco dopo essersi trasferiti nel Nord dell’Africa (il Maghreb). E si dice che furono i primi a inventare il Qatayef. L’ultimo racconto parla di una competizione tra i pasticceri durante il Sultanato mamelucco, e uno ha preparato un’impasto ripieno di noci da prendere dagli ospiti, e da qui viene il nome Qatayef dal verbo qaṭafa قَطَفَ, mentre alcuni storici dicono che l’origine della denominazione del Qatayef con questo nome è sua somiglianza al tatto con il velluto che in arabo si dice Qatifa قَطِيفَةُ
Come non poteva mancare gli Qatayef dopo il pasto della rottura del digiuno, anche nelle poesie e la letteratura nelle ere menzionate sopra non è mancato, molti poeti importanti hanno espresso il loro amore verso il qatayef e lo knafe, Jalāl al-Dīn al-Suyūṭī ha scritto un’opera intitolata Mnhl alltaif fi al knafe walktaif anche nelle poesie del poeta Ibn al-Rumi (836 – 896) si tracciano questi dolci nelle sue poesie.
Dice Salah al-Dīn al-Ṣafadī (1296 – 1363)
La cosa più gustosa dopo il digiuno
Dei dolci
Qatayef
Unico dolce
Dopo la rottura del digiuno, anche cloro che non osservano il digiuno aspettano il Ramadan per il Qatayef, qui mi viene in mente una frase di un giornalista, il filosofo satirico Ahmad Bahgiat (1932 – 2011): (lo Knafe e il Qatayef sono entrati nella storia dei musulmani quando l’amore è uscito dal cuore … e l’Islam è diventato un rosario di preghiera sospeso e una lanterna archeologica).
Preparare il dolce a casa non è difficile, anche se lo abbiamo sempre comprato, soprattutto quando ero a Hebron, per sostenere la resistenza dei pasticceri che aprono ancora all’interno nella città vecchia.
Diverse ricette del qatayef si trovano e si scambiano tra gli amanti di questo dolce, e sono tutte buone.
Oggi propongo questa ricetta semplice e buona
Gli ingredienti:
Per l’impasto:
2 bicchieri di farina 0
1/4 bicchiere di farina di grano duro
3 bicchieri di acqua tiepida
1 bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di zucchero
Un pizzico di sale
Per il ripieno:
Circa 400 g di formaggio in Italia il migliore secondo me è il primo sale (tosella)
1 cucchiaino di cannella
2 cucciai di zucchero
Procedimento:
In una ciottola mettere tutti gli ingredienti dell’impasto e mescolare bene con una frusta fino ad ottenere una pastella.
Sul fuoco mettere una padella anti aderente, quando è calda versare la pastella con un ramaiolo e formare cerchi come quelli del pancake di 15 cm di diametro più o meno, si cuociono solo da una lato, quindi appena asciutta la superficie si possono togliere.
La preparazione del ripieno:
Sminuzzare il formaggio con le mani, aggiungere la cannella e lo zucchero e mescolare.
Mettere un cucchiaio del ripieno all’interno del cerchio del qatayef e chiudere formando mezzaluna, premere i bordi con le mani.
Per cuocerli:
Disporre i panzarotti spennellati con il burro/ burro chiarificato su una teglia munita di carta da forno e cuocerli a 180 gradi per circa 10 minuti o fino a quando avranno un colore dorato.
O
Friggere i panzarotti con olio di semi
Servire con del ater o il miele sopra