Fuster alzò gli occhi verso il soffitto della cucina e recitò:
“Oh insigne sinfonia di tutti i colori!
Oh illustre paella
all’esterno con la blusa colorata
e con ansie di fanciulla dentro bruciata!
Oh policromo piatto colorista
che prima che col gusto si mangia con la vista!
Concentrato di glorie dove nulla si scarta.
Compromesso di Caspe del pollo con la vongola.
Oh piatto decisivo:
confederato e collettivo!
Oh piatto delizioso
ove tutto è prezioso
e tutto si distingue, ma nulla è capriccioso!
Oh piatto liberale dove un chicco è un chicco
come ogni uomo è un voto!”
[...]
«Te lo avevo spiegato molto chiaramente. Mezzo chilo di riso, mezzo coniglio, mezzo pollo, due etti e mezzo di puntine di maiale, due etti e mezzo di “/redirect.php?URL=hajocons” * due peperoni, due pomodori, prezzemolo, aglio, zafferano, sale e nient’altro. Tutto il resto sono soltanto barbarismi.»
Fuster si mise al lavoro.
[...]
«Pepe, quella che mangi oggi è la vera paella, quella del paese autentico, come si faceva prima che la corrompessero i pescatori affogando il pesce nel soffritto.»
[...]
Misero la paella direttamente sul tavolo da cucina e Carvalho si dispose a mangiarla alla contadina, vale a dire, senza piatti, scegliendo una porzione di territorio direttamente nel tegame. In teoria si trattava di una paella per cinque persone che spazzarono via senza alcuno sforzo oltre quello di annaffiarla continuamente con bicchieri di vino perché raggiungesse lo stomaco macerata per benino.* Hajocons. In catalano: fagiolini.
Manuel Vázquez Montalbán, I mari del sud
Ingredienti:
500 g di riso (dovrebbe essere tipologia Bomba ma può essere sostituito con il Carnaroli)
mezzo coniglio a pezzi
mezzo pollo a pezzi
250 g di puntine di maiale
250 g di “/redirect.php?URL=hajocons” fagioli piattoni o corallo, oppure i fagiolini scottati
2 peperoni
2 pomodori
ciuffo di prezzemolo
1 spicchio di aglio
alcuni pistilli di zafferano
sale
Preparazione: