Naso all’insù, verso il cielo blu.
Paura, la parola che ti ha fatto compagnia per un intero inverno. Ti ha chiusa in una gabbia, immobile, incapace anche solo di reagire. Abbastanza forte per resistere, troppo stanca per continuare.
Qualcosa deve cambiare. Lo sai. Lo sai che è dentro, è lì che si annida.
Ti sei chiusa il cuore in una scatola, soffocato, per proteggerlo, stanca di vederlo donarsi ancora alle ferite.
Naso all’insù, ripensi al temporale della notte, a quel no spontaneo, perché il bisogno di mettere il naso fuori vuole essere più forte delle gocce di pioggia.
Ti mancava.
Ti mancava la spensieratezza di quei giorni di azzurro isola, quando tutto era un inizio, un bocciolo pronto a spuntare.
Ti mancava la primavera, quella stagione del cuore, quando ha voglia di brillare e venir fuori dalla gabbia di cristallo che si è costruito.
Ed hai voglia di non aver più paura, di mollare i freni e andare giù, giù per la discesa, vento sul viso e tra i capelli.
Sdraiata, tra le margherite, naso all’insù, guardi il cielo. E’ azzurro ora, intenso.
E la paura svanisce.
Nuovo mese e nuovo appuntamento con il Club del 27. Questa volta il tema del mese è quello della sfida 46, tutto dedicato alle quiche, pie e torte salate. Le scelte erano molte, l’una che tentava più dell’altra. Come ci si aspetta da me, la mia indecisione riguardava la tarte tatin, la tarte au chocolat o la tarte flamiche. Alla fine, l’ha spuntata la tarte flamiche, che avevo già provato per la cena francais preparata per il mio scorso compleanno, ma che non feci in tempo a fotografare. Eccola qui, ora, a restare tra queste pagine e a profumarle ancora un po’ di Francia.
TARTE FLAMICHE
INGREDIENTI per uno stampo da 24 cm di diametro (ricetta del TDM 46)
Per la pasta brisée
250 g farina di frumento 00
125 g burro
60 ml acqua fredda
1 pizzico di sale
Nella ciotola della planetaria, impastare la farina e il burro. Aggiungere l’acqua e il sale e amalgamare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgere con pellicola trasparente e riporre in frigo a riposare, almeno per un’ora.
Per il ripieno
500 g porri
60 ml creme fraiche
60 g burro
5 uova
sale
pepe bianco
Mondare i porri, lavarli e affettarli sottilmente. In una padella, sciogliere il burro e aggiungere i porri. Cuocere coperti a fiamma bassissima, finché diventeranno cremosi. Regolare di sale e pepe e far raffreddare.
Riscaldare il forno a 180°C. Imburrare lo stampo.
Intanto prelevare la pasta dal frigo e stenderla su ripiano infarinato. Adagiarla nello stampo imburrato e bucherellarne la superficie.
Preparare l’appareil, mescolando le uova con la creme fraiche, il sale e il pepe bianco.
Ricoprire la base della tarte con i porri, sgocciolati dal liquido di cottura, e versarvi su l’appareil preparato. Livellare, se necessario, i bordi della tarte, eliminando l’impasto in eccesso.
Cuocere per 30-40 minuti, finché la base non sarà dorata.
Con questa ricetta partecipo al Club del 27, con la tessera n°7
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