Tiella con il polpo
Tipica ricetta del Lazio e più specificatamente di Gaeta, tant’è che viene conosciuta anche come tiella di Gaeta, è una focaccia ripiena farcita con polpo, pomodorini, olive di Gaeta e peperoncino.
Era considerata una pietanza povera, oggi è una specialità apprezzata sia dai turisti che dagli abitanti dei paesi limitrofi.
Prende il nome dalla teglia, ovvero tiella che viene usata per cucinarla nel forno.
Ingredienti
- 500 gr. di farina
- 20 gr. di lievito naturale
- 3 cucchiai di olio di oliva
- 200 ml. di acqua tiepida
- 1 kg di polpi
- 100 gr. di olive di Gaeta snocciolate
- 100 gr. di pomodorini
- Prezzemolo
- Peperoncino
- Sale
Preparazione:
Iniziare a preparare l’impasto, mettere la farina in una ciotola e sistemare al centro il lievito, l’olio, l’acqua ed un pizzico di sale e cominciare ad impastare. Si deve ottenere un impasto omogeneo che andrà lavorato per circa 10 minuti. Si può anche utilizzare un robot da cucina o meglio ancora la macchina del pane con il programma solo impasto.
Avvolgere l’impasto in uno strofinaccio e fatelo lievitare per almeno un’ora in ambiente caldo.
Portare ad ebollizione una pentola di acqua e quando raggiunge il bollore tuffarvi i polpi, fateli cuocere per circa 30 minuti o più, dipende dalla dimensione dei polipi. Una volta lessati farli raffreddare all’interno della loro acqua di cottura.
Una volta raffreddati, pulirli sotto acqua corrente e poi tagliarli a tocchetti e condirli con olio, prezzemolo tritato, peperoncino e i pomodorini tagliati in quattro, infine aggiungere le olive denocciolate.
Prendere metà dell’impasto e stenderlo con un matterello fino a ottenere una sfoglia dello spessore inferiore di un centimetro. Ungete una teglia rotonda con l’olio e foderatela con il disco di pasta.
Mettere il ripieno sulla pasta e ricoprire con un disco di pasta come quello preparato in precedenza, sigillando i due dischi con una lieve pressione su tutto il bordo.
Mettere in forno preriscaldato a 200° per almeno 30 minuti, fino a far diventare la pasta ben dorata.
Servire tiepida, ma vi assicuro che fredda il giorno dopo è ancora più gustosa