Chiacchiere al Philadelphia. Genietti della Blogosfera.

Da bambina, non amavo particolarmente il Carnevale, sebbene esistano fotografie in bianco e nero che mi ritraggono con un luccicante cappello da Fata Turchina e bacchetta magica. 
Ricordo, però, molto più avanti nel tempo, forse l’unica festa mascherata cui, ormai adulta, partecipai. Rammento che, al di là di ogni aspettativa, la trovai molto piacevole ed il divertimento iniziò già con la scelta del costume, un meraviglioso abito da odalisca noleggiato in una sartoria teatrale del centro storico della mia città. 
Ciò che sicuramente ho sempre apprezzato (ed apprezzo ancora molto) del periodo carnevalesco, sono sicuramente i dolci ed in particolar modo le chiacchiere ( o bugie, frappe, galani, etc). 
Ma si sa, con gli ‘anta (in particolar modo i secondi ‘anta), arrivano immancabili regimi alimentari più misurati, le tabelle delle diete ipolipidemizzanti e con queste la consapevolezza che, se si sgarra,sarà il colesterolo LDL a fare festa :)
Ma quest’anno, revolution! A due anni dalla pubblicazione di questa straordinaria idea, ho scoperto una versione meravigliosamente light delle chiacchiere di carnevale. 
L’ho trovata da Federica, a sua volta ispirata dall’altrettanto geniale Stefania di Araba Felice in Cucina.
E’ probabile che conosciate già questo suggerimento, ma non potevo non condividere la mia soddisfazione per la sua riuscita. 
Tanta era la voglia di mettere in pratica le indicazioni dei genietti di cui sopra, che mi sono messa all’opera in contemporanea con la preparazione del pranzo di oggi, rischiando più volte, in fase di frittura, di vedere andare in fumo (è proprio il caso di dirlo) tutto il lavoro.
Ed invece eccole qui. Praticamente perfette!
Buon week-end!
Maria Grazia
Chiacchiere al Philadelphia
(la ricetta di riferimento da Federica)
Ingredienti

100 g di Philadelphia classico
85 g di farina 1 macinata a pietra
1 pizzico di lievito per dolci
1 cucchiaino di scorza d’arancia grattugiata finemente
olio di semi di arachide per friggere
zucchero a velo

In una ciotola mettere il Philadelphia, unire la farina setacciata con il lievito poco per volta, fino ad ottenere una consistenza compatta. Avvolgere il panetto con un foglio di pellicola da cucina e riporre in frigorifero per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo, dividere l’impasto in pezzetti e stenderli in una sfoglia sottilissima.
Io l’ho fatto, delicatamente, con il matterello (essendo occupata con la preparazione del pranzo, non avevo il tempo di montare sulla planetaria l’accessorio per stendere la pasta) fino quasi ad intravedere, attraverso la sfoglia, il piano di lavoro. 
Se si utilizza, invece, la classica Imperia, stendere le sfoglie due volte alla prima tacca, due alla terza, due alla quinta ed una alla sesta.
Tagliare le sfoglie con una rotella a seconda della lunghezza e delle dimensioni preferite, quindi praticare un taglio al centro di ogni chiacchiera.
Friggere in olio caldo (se l’olio non è ben caldo, le frappe non fanno le bolle e se lo è troppo, si bruciano, per cui è bene regolarsi in cottura).
Stendere le frappe, ben distanziate tra loro, su una teglia o su un grande vassoio ricoperto con fogli di carta assorbente da cucina. Quando si saranno raffreddate, cospargere con zucchero a velo.
Nota. 
Come da consiglio di Federica e di Stefania, non provate a cuocerle al forno perchè riuscirebbero davvero male.

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