E’ una parola calda la fiducia. C’è il candore della neve a scandirne le sillabe. Bianca, come una pagina da scrivere, che lascia spazio al futuro. Ci sono parole con cui riempirla e immagini per decorarne ogni spazio. Sono le parole che si dicono spontaneamente, senza paura di ritrovarle puntate come pugnali. Ha il calore speciale dei pomeriggi d’inverno, quando basta una tazza di tè fumante a fare compagnia. Ha il coraggio di una rincorsa, l’attimo prima del lancio nel vuoto: la paura che invade lo stomaco, ma l’attimo dopo lascia spazio alla bellezza del lasciarsi andare.
Ha il profumo del poi, la fiducia, di quello che verrà. Profuma delle prima margherite che puntellano i prati d’inverno, piccoli pois bianchi che sfidano il freddo, certe che la primavera è di qua dal venire. E’ tonda, come punti sospensivi, con la voglia di affermarsi e costruire, di fondersi nel futuro.
Ha la forma tonda di piccoli bignè, che per la prima volta si spogliano della dolcezza, per vestirsi di un coraggio profumato di pepe nero e farsi abbracciare dal bianco tepore di una vellutata.
VELLUTATA DI TOPINAMBUR, BIGNOLINE AL PEPE NERO, GUANCIALE E TIMO
INGREDIENTI per 4 persone
Per le bignoline al pepe nero (ricetta Michel Roux)
125 ml acqua
125 ml latte
100 g burro
150 g farina di frumento 00
4 uova
1 pizzico di sale
pepe nero macinato al momento
In una pentola, portate a bollore il latte, l’acqua, il burro e il sale. Una volta raggiunto il bollore, togliete la pentola dal fuoco e aggiungete la farina, mescolando. Riportatela sul fuoco e fate asciugare il composto a fuoco basso, finché non si separerà bene dalle pareti. A questo punto trasferite l’impasto nella ciotola della planetaria e, mescolando con il gancio a scudo, unite le uova, uno alla volta, fino ad ottenere un impasto a nastro che cada con una certa difficoltà dallo scudo.
Riscaldate il forno a 180°C.
Versate il composto in un sac-a-poche e formare dei piccoli bignè su una teglia ricoperta di carta da forno. Cuocete i bignè per circa 15/20 minuti, finché saranno ben dorati. Tenete da parte.
Per la vellutata di topinambur
800 g topinambur sbucciati
1 scalogno
olio extravergine d’oliva
timo fresco
brodo vegetale, q.b.
100 g guanciale tagliato in un’unica fetta
sale
In una pentola, soffriggete a fiamma bassa lo scalogno e 1 rametto timo in un filo di olio extravergine d’oliva. Eliminate il timo, unite i topinambur tagliati a pezzetti e ricoprite con il brodo. Portate a bollore e lasciate cuocere finché le radici si saranno ammorbidite. Regolate di sale e passate il tutto al minipimer.
Tagliate il guanciale a sfoglie sottili. Riscaldate bene una padella e rosolatevi il guanciale finché non sarà diventato croccante.
Servite la vellutata calda, decorandola con foglioline di timo fresco, il guanciale e le bignoline.
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