VAN DEN BORRE ED IL RADICCHIO ROSSO [RIPASSATO AI CAPPERI E ALICI]

Come io sia finita in Veneto proprio non so spiegarmelo; per quanto l’Emilia Romagna vi confini non ho alcun “aggancio” lì…se si fosse trattata di Lombardia sarebbe stato tutto più comprensibile, i miei genitori vi hanno vissuto per un periodo, nel Bresciano con l’esattezza – anche in Trentino poteva essere comunque plausibile, ho familiari lì, come nel Lazio e nelle Marche per non parlare di tutta la stirpe Campana, ma il Veneto? Misteri…sarà che la mia migliore amica si chiama Fantasia,  stavolta ho “navigato” davvero tanto. 
Dopo il mio ultimo viaggio in Cilento ho deciso di “ripartire”…complice la voglia di scoprire la verità sulla nascita della coltivazione del Radicchio, che onestamente non mi è mai stata tanto chiara. Le prime testimonianze sulla coltivazione del Radicchio Rosso di Treviso risalgono al cinquecento, ma le ipotesi e le leggende sulla sua vera storia si perdono nella notte dei tempi…e a me gli abiti d’epoca piacciono tanto, come resistere?!

C’era un clima ancora un po’ freddino per i miei gusti, eppure Marzo era agli sgoccioli; a tenermi caldo un lungo mantello di velluto, non era rosso né viola, forse ametista o per meglio dire color Radicchio. Arrivata in carrozza a Dosson, una frazione del comune di Casier in provincia di Treviso, mi imbattei in un tal gentiluomo che non sembrava esser del posto, mi disse di essere uno straniero. Dall’aspetto raffinato e dalla parlata colta si presentò con il nome di Francesco Van den Borre, capostipite di una nota famiglia di vivaisti del Belgio. Mi invitò subito a cena, non potei resistere ed accettai. La sera ci ritrovammo in un ristorante in centro a Treviso e parlammo a lungo, insomma ero andata lì per indagare…mi raccontò che stava lavorando all’allestimento di un parco di una Villa di illustri Signori e stava sperimentando alcune tecniche già in uso in Belgio, introducendo una forzatura sulle Cicorie locali similare a quella di imbianchimento fatta in Belgio per l’ortaggio noto come “insalata belga”. Mi spiegò per ore come avesse fatto a creare un ortaggio di forma uguale all’Insalata Belga, ma dal colore vivo ed accesso, quasi purpureo. 
Per accettarmi della veridicità di quanto mi aveva detto, la mattina successiva mi recai alla Villa. Non mentiva. Il risultato degli esperimenti di Van den Borre avevano prodotto il Radicchio.
Fu subito tutto più chiaro…potevo tornarmene a casa. 
Di viaggio dalla metà dell’800 ai giorni nostri, mi fermai un momento negli anni che mi diedero i natali, ero già a Treviso d’altronde, perché non fermarsi? In occasione della Mostra del Radicchio rosso del 1980 a Preganziol in provincia di Treviso, un famoso poeta locale, il Tito, recitò una sua poesia dal titolo “Elogio al radicio trevisan verossia bisteca de campo” in puro dialetto trevisano:
“…Mi ve suplico; de ‘sto radicio, ‘no stemo perdar ea rassa anzi! Coltivemoeo co’ passion pa’ portarlo in piassa a tera xe questa; che i diga quel che i vol! El radicio rosso xe nato fra Dosson e Pregansiol! el xe sta portà da un sior vegnuo da Gand ringrasiemoeo, ‘l ga asà un gran patrimonio tra e nostre man…”

Tornata ai giorni nostri, ho scoperto che la famiglia Van den Borre ancora opera nel Trevigiano.
Radicchio ripassato ai capperi ed alici
INGREDIENTI per 2 persone:
1 cespo di Radicchio
4 alici sott’olio
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 spicchio d’aglio
Olio evo, Sale e Pepe bianco q.b.
TEMPI DI PREPARAZIONE, DIFFICOLTA’, COSTI:
Tempo di lavorazione 15′
Tempo di Cottura 15′
Difficoltà Bassa
Costo a porzione euro 0,50
PREPARAZIONE:
Preparazione:
Ponete su fuoco un’ampia padella antiaderente e fatevi imbiondire l’aglio in camicia insieme alle alici ed i capperi ben scolati. Le alici dovranno disfarsi completamente (consiglio dunque di utilizzare una fiamma bassa).
Intanto lavate il radicchio e riducetelo in striscioline con l’aiuto di un coltello a lama liscia ben affilato.
Quando le alici si saranno disciolte, eliminate l’aglio ed aggiungete il radicchio, salate, pepate e portate a cottura a fiamma medio-bassa in circa 10’, mescolando spesso. Servite in tavola ben caldo, io l’ho servito in una (mini)zuppiera di LeCreuset.
*Consiglio: Il radicchio ripassato è un ottimo contorno per secondi delicati e formaggi a pasta molle, ma anche un perfetto accompagnamento per un crostone di pane bruscato.
Alla prossima per gli Auguri di Pasqua.
A.

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