“Oggi la torta la faccio io perchè voi continuate a comprare il pane e adesso ne abbiamo per un reggimento…peccato sia tutto secco!”
Quando papà se ne esce con frasi simili noi sappiamo che la torta non è una torta qualsiasi ma la “famigerata” torta di pane!!!
Perchè famigerata?
Perchè fino a qualche anno fa non è che fosse proprio il suo cavallo di battaglia e in più ne faceva sempre per un esercito.
Da qualche mese però ha ricominciato a farla e devo dire che è nettamente migliorato.
Anzi, è stato bellissimo quando ha voluto a tutti i costi prepararla per la grigliata che feci con alcuni amici e inaspettatamente fu apprezzata da tutti!
In vista della prossima scampagnata avevo già detto che avrei preparato io il dolce e il mio ragazzo ha subito messo le mani avanti chiedendo che papà preparasse la sua torta di pane!
Mi ruba il mestiereeeee!
Però devo ammetterlo, quando gli riesce è davvero eccezionale.
E’ la classica torta rustica che profuma di casa, di genuinità e semplicità.
Apparentemente grezza ma dal cuore morbido, nera come la terra vangata dai contadini a cui si deve questa torta paesana.
E’ la torta di chi conosce i sapori veri della vita, quelli più semplici di chi ne conosce i valori profondi, di chi ama la terra, di chi se ne sporca le mani cercando di trarne il meglio, di chi da essa impara e va fiero delle sue radici; e ne trasmette i valori, insegnando ad essere umili e forti allo stesso tempo, sempre leali e rispettosi di qualsiasi cosa e chiunque, di chi cade e si rialza tenendo sempre alta la testa, e aiutando a rialzarsi, perchè non è restare sempre in piedi segno di forza, ma trovare le energie e la volontà di rialzarsi dopo le cadute.
E questo me lo ha insegnato lui insieme alla mia mamma.
Alle radici di papà mi sono avvinghiata anche io e di tutto quello che è, di ciò che mi ha insegnato e continua ad insegnarmi, io ne vado fiera.
Ingredienti (il segreto di papà è assaggiare e andare a occhio)
- 500g di pane raffermo ( tipo michetta)
- 1 litro di latte intero
- 6 cucchiai di zucchero
- 3 cucchiai di cacao amaro
- 3 uova
- Aroma di vaniglia
- 30 g di pinoli
- 40 g di uvetta
- 2 cucchiai di cognac
- Mezza bustina di lievito vanigliato
- zucchero a velo q.b.
Preparazione
Lasciate ammollare il pane in mezzo litro di latte per due ore e man mano che viene assorbito aggiungete i restanti 500 ml . (Papà in realtà lo riduce a farina per velocizzare la preparazione del dolce :p).
Lavorate il pane fino a quando avrete ottenuto una “pappetta” densa, quindi aggiungete le uova, lo zucchero e il cacao.
Mescolate fino a quando il composto risulterà omogeneo.
Ora unite l’aroma alla vaniglia, le uvette, precedentemente sciaquate e tenute a bagno oer una decina di minuti, il cognac e i pinoli.
Amalgamate il tutto e unite il lievito. Mescolate ancora e versate il composto in una tortiera unta e infarinata con della farina di polenta.
Livellate la superficie del dolce e decorate con altri pinoli.
Mescolate fino a quando il composto risulterà omogeneo.
Ora unite l’aroma alla vaniglia, le uvette, precedentemente sciaquate e tenute a bagno oer una decina di minuti, il cognac e i pinoli.
Amalgamate il tutto e unite il lievito. Mescolate ancora e versate il composto in una tortiera unta e infarinata con della farina di polenta.
Livellate la superficie del dolce e decorate con altri pinoli.
Fate cuocere in forno pre riscaldato a 150° C per 40 minuti e quando sarà cotta (fate la prova con lo stuzzicadenti) lasciate raffreddare completamente prima di decorare con abbondante zucchero a velo.