Sembra solo ieri che avevo scatoloni in ogni angolo. Abituata a trasferimenti continui, mai imposti, ma scelti. Sembra ieri che la vedevo per la prima volta, quel piccolo angolo bianco, visto a metà aprile e di cui mi sono innamorata al primo raggio di sole che improvvisamente ha illuminato il bianco delle pareti. Sembra ieri, quando passavo le notti a sperare che quella proposta potesse essere accettata e concretizzata con una firma.
Non ne bastò una, ma dodici. Dodici come i mesi che mi hanno separata dalla prima volta in cui ho deciso che a Roma mi ci sarei fermata, almeno per un bel po’. Dodici come i giorni che mi separavano dalla firma del contratto alla consegna delle chiavi di casa.
Due anni dopo, ancora qui. Tra queste pareti bianche a cui ho affidato tutto, sogni, pensieri, lacrime e risate. Ogni giorno sempre più simile a me, tra pois e tinte pastello, tra fiori sul tavolo ed erbe aromatiche nei vasetti.
Sembra solo ieri, che timidamente aprivo la porta di casa, emozionata come una bambina davanti al suo regalo preferito. Sembra solo ieri, quando per la prima volta prendevo il caffè nel bar di fianco, troppo stanca per prepararmelo da sola. Sembra solo ieri quando andavo alla scoperta delle strade che mi circondavano, che mi creavo i miei piccoli posti, tra botteghe e banchetti della frutta, chioschetti di fiori e l’edicola, tra gli alberi di Villa Torlonia e quelli del viale di Villa Massimo.
Oggi dalle finestre di casa mia sento chiamare il mio nome, anche solo per un saluto, mi riconoscono per il profumo dolce che arriva dalla mia cucina, ogni volta che decido di coccolarmi. Oggi a quel bar mi aspettano per chiedermi come va il lavoro, per parlare di viaggi e della mia Napoli. Oggi a quel chioschetto di fiori mi aspettano con i miei fiori preferiti e in edicola ci passo non solo per la mia rivista di pasticceria francese preferita, ma anche per chiacchierare e farmi raccontare quanto ancora di Roma ci sia da vedere. Oggi in quelle vie alberate mi riconosco, riconosco i volti sorridenti di chi fino a qualche tempo prima era un semplice volto di passaggio. Oggi percorro quelle strade pensando che mai come adesso mi sia sentita finalmente a casa.
TARTE ALLE FRAGOLE, LIME E MANDORLE
INGREDIENTI per un cerchio di 14 cm di diametro
Per il cremoso al lime (da fare il giorno prima – ricetta di Leonardo De Carlo)
75 ml succo di lime
187 g uova
125 g zucchero semolato
7,5 g scorza di lime grattugiata fine
2,5 g fogli di gelatina
125 g burro
In un pentolino, scaldare il succo di lime a 50°C, unite le uova mescolate con lo zucchero e la buccia di lime e portate a 90°C. A questo punto, fate raffreddare, cambiando recipiente al composto e immergendolo in acqua e ghiaccio. Quando avrà raggiunto i 60°C unite la gelatina e a 40°C il burro, precedentemente messo a temperatura e quindi cremoso. Mescolate ed emulsionate con un mixer a immersione. Fate riposare il cremoso in frigorifero una notte intera, prima di utilizzarlo.
Per la pate sucrée (ricetta di Yann Couvreur)
60 g burro
38 g zucchero a velo
12 g polvere di mandorle
1/2 cucchiaino di sale
1/2 uovo
100 g farina di frumento 00
Nella ciotola della planetaria, col gancio a foglia, mescolate il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Aggiungete la farina di mandorle, il sale, l’uovo e infine la farina. Mescolate il tutto. Avvolgete l’impasto con un foglio di pellicola trasparente e fate riposare nel frigorifero per almeno 1 ora.
Per la crema di mandorle (ricetta di Yann Couvreur)
53 g burro
53 g farina di mandorle
53 g zucchero a velo
2 g amido di mais
3 g farina di frumento 00
1/2 uovo
10 ml di rum
Nella ciotola della planetaria, con gancio a foglia, mescolate il burro con lo zucchero a velo fino ad ottenere un composto della consistenza di una pomata. Aggiungete, progressivamente, la farina di mandorle, la farina di frumento 00 e l’amido di mais, l’uovo e infine il rum. Mescolate, ricoprite con pellicola e conservate a temperatura ambiente.
Per la guarnitura di fragole *
200 g purea di fragole**
4 di agar agar
200 g fragole fresche
* Avevo della guarnitura avanzata dalla Fraisier preparata qualche giorno prima ed ho quindi utilizzato quella. Per comodità vi riporto comunque la ricetta.
** La purea di fragole l’ho fatta seguendo le indicazioni di Di Carlo, preparandola partendo da fragole fresche frullate con il 10% del loro peso in zucchero. Dopo aver frullato ho setacciato tutto per ottenere un composto senza semini.
Riscaldate la purea di fragole fino a 40 °C. Unite l’agar agar e portate a ebollizione. Spegnete la fiamma e fate raffreddare completamente. Passate col minipimer e unite le fragole fresche tagliate a piccoli cubetti.
Per comporre la torta
Pate sucrée
guarnitura di fragole
crema di mandorle
cremoso al lime
fragole fresche
buccia grattugiata di lime
Riscaldate il forno a 170° C. Imburrate una teglia di 14 cm di diametro. Prelevate la pate sucrée dal frigo e stendetela a uno spessore di circa 3 mm. Foderate lo stampo con la pate sucrée e cuocetelo in bianco per 18 minuti. Toglietela dal forno, versatevi la guarnitura di fragole e la crema di mandorle e cuocete per altri 18 minuti, o finché la superficie non si sarà dorata del tutto. Sfornatela e lasciatela raffreddare completamente. Inserite il cremoso in un sac a poche con punta 1 A e formate dei ciuffi sulla superficie della tarte. Decorate con le fragole e la buccia del lime grattugiata
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