Budino di mandorle, gelo di mandorle, biancomangiare, senza glutine
Uno stampo a cuore, in alluminio, comprato in un mercatino dell’usato; una sorta di Sacro Cuore di Maria, di quelli che, trafitti di spade si vedono in certe iconografie barocche della Vergine Addolorata o in immaginette ottocentesche un po’ melò.
E un ricordo preciso una chiesa a Noto, dove campeggiava una statua della medesima.
E un brano del Gattopardo, dove si descrive il buffet della scena del ballo resa indelebile nella nostra memoria dal film di Visconti.
Quando tutto concorre a indurre alla preparazione di un dolce, non uno qualsiasi, un budino di mandorle, un biancomangiare; facile e veloce, però, come da filosofia cialtrona.
Sognando la Sicilia
(per otto Gattopardi)
1 litro di latte di mandorle
100 gr di amido di mais
100 gr di zucchero (o 3/4 cucchiai di xilitolo)
la buccia grattugiata di un limone
cannella in polvere qb
Versare in un pentolino l’amido di mais e aggiungere il latte di mais poco per volta in modo da sciogliere bene l’amido. Aggiungere quindi lo zucchero, assaggiando prima di metterlo tutto perché alcuni latti sono molto dolci e non accorre esagerare; terminare aggiungendo la buccia di limone e la cannella.
Mettere a cuocere a fuoco lento, sempre mescolando, fino a non che non inizierà ad addensarsi. Versare il composto in Uno stampo bagnato, lasciare raffreddare prima di mettere in frigo.
Servire dopo almeno due ore, con una marmellata di frutti rossi, volendo.