Attenzione, questo è un appello serio:
esiste tra di voi qualche esperto genetista/biologo che sappia mettere in relazione fattori genetici/biologici alla dislessia selettiva?
Come mai i miei cari non riescono a pronunciare la parola “sartù”?
“Non vi preoccupate che per Pasqua abbiamo il primo: faccio un sartù”
“ok”
“Gre ma come lo fai questo sapè?”
“Sartù”
“Eh, come lo fai il satin?”
“Sartù”
“Cos’è che fai?”
“Sartù”
“Chi?”
“Sartù”
“Gre ma il sakè lo devi mettere in forno?”
“Sartù”
“Satù, ho capito”
“S.. si”
Sfida provante, ci vuole pazienza. Per fortuna le spiegazioni di Marina Bogdanovic, del blog Madamoiselle Marina sono impeccabili e capisci che non tutti i mali vengono per nuocere.
A parte il fatto che non avendo uno stampo da sartù mi sono dovuta arrangiare con un pentolino di quelli da latte (a cui ho svitato il manico, prima di infornare).
Il mio sartù è bianco e di pesce: riso mantecato alle mandorle e pistacchi con ripieno di ragù di granseola e polpette di mandorle, pistacchi e bottarga, accompagnato da salsa piccante. Per l’MTC.
Sartù bianco di granseola con mandorle e pistacchi
Per il ragù di granseola – 30 minuti
1 granseola
1 spicchio d’aglio
300 ml salsa di pomodoro
1 cucchiaino di zucchero
1 bicchierino di rum
olio di oliva
1 cucchiaino di sale
Lavate bene la granseola sotto acqua corrente e fatela bollire in acqua per 15 minuti. Toglietela dall’acqua ed apritela, scavando bene per recuperare le carni. Nel frattempo riscaldate dell’olio in padella e soffriggetevi l’aglio. Aggiungete le carni della granseola e sfumate bene con il rum. Aggiungete quindi la salsa, lo zucchero e regolate di sale. Fate cuocere fino a che il sugo non si sia ben addensato.
Polpette e biscottini di pistacchi e mandorle – 20 minuti
96 g pane raffermo ben tostato
1 uovo
37 g pistacchi
37 g mandorle
4 g bottarga
sale e acqua q.b.
Tostate bene le mandorle, mettetele coi pistacchi in un mixer e frullate per ottenere dei pezzi non troppo fini. Frullate il pane, riducendolo in polvere, ed aggiungetelo al mix di mandorle e pistacchi, con la bottarga e l’uovo. Mescolate bene. Il composto deve rimanere insieme: non fosse sufficiente l’uovo, aggiungete dell’acqua. Ricavate quindi una quindicina di polpette del diametro di 1 cm, conservate il resto dell’impasto per fare dei biscottini che ritaglierete della forma che preferite e che farete asciugare in forno a 180°C per una ventina di minuti.
Per il riso alle mandorle e pistacchi – 15 minuti
5 g mandorle con buccia
5 g pistacchi
0,5 g bottarga
250 g riso carnaroli
acqua di cottura della granseola
10 g grana padano gratuggiato
olio
Cospargete una padella capiente con dell’olio e quando è ben caldo buttatevi il riso per farlo ben tostare. Aggiungete quindi l’acqua di cottura della granseola e portate ad ebollizione. Nel frattempo tritate finemente le mandorle, i pistacchi e la bottarga (riduceteli in polvere). Fate cuocere il riso aggiungendo progressivamente acqua di cottura ben calda (così da non fermare la cottura del riso). L’acqua non deve essere troppa, perché al termine della cottura del riso (per me 12 minuti), deve essere completamente assorbita.
Terminata la cottura togliete il tegame dal fuoco e mantecate con la polvere di mandorle e pistacchi ed il parmigiano. Mescolate bene e fate riposare.
Salsa di accompagnamento – 20 minuti
salsa di pomodoro
1/4 bicchierino di rum
olio di oliva
peperoncino
sale
zucchero
In una padella riscaldate dell’olio ed aggiungetevi quindi la salsa ed il rum. Correggete il sapore con sale e zucchero, aggiungete un pizzico di peperoncino. Fate cuocer finché ben ridotta.
Preparate quindi il sartù imburrando bene uno stampo e cospargendolo di pangrattato. Con le mani umide, prelevate del riso e cominciate a foderare i bordi. Aggiungete il ripieno di ragù di granchio e polpettine, compattate nuovamente del riso per richiudere bene. Cospargete di pangrattato e fiocchi di burro, infornate a 180°C per una ventina di minuti (o fino a che i bordi si staccano dallo stampo).
Rovesciate e decorate con i biscottini, servite accompagnato da salsa piccante.
Ecco la mia ricetta per l’MTC