Salsa Ketchup

La famosa salsa agrodolce a base di pomodoro, aceto, zucchero e varie spezie, in realtà deriva da una salsa orientale a base di pesce fermentato che si diffuse in Europa nel Seicento e nella fine del Settecento in “Nuovo Mondo”. Proprio negli Stati Uniti che si cominciò ad avere la ricetta della salsa ketchup moderna, vale a dire con l’aggiunta del pomodoro; questo grazie a  James Mease che nel 1812 a Filadelfia produsse il primo  tomato ketchup. Nel 1872  Henry J. Heinz mise a punto una  ricetta del tomato ketchup aumentando la quantità di aceto e di zucchero, aggiungendo la cipolla e una serie di spezie. Questo insieme di sapori piacque molto agli americani che identificarono con il termine ketchup esclusivamente la salsa prodotta da Heinz; così si diffuse nel resto del mondo. 
Da tempo che volevo provare a fare in casa questa salsa. Sono partita da una ricetta di Ricette di cultura con aggiunte di Betulla per quanto riguarda la densità e gli aromi, poi io ne ho aggiunti altri come il Tabasco, la paprika ed il pepe nero. Mi è piaciuta molto, tanto che l’ho rifatta più volte.
Salsa Ketchup
Per la ricetta da cui sono partita rimando qui

Ingredienti:

per 150 g circa di salsa
230 g di passata di pomodoro 
60 g di zucchero di canna
60 g di aceto di mele
6 g di sale
1/4 di cipolla bianca
1 spicchio di aglio 
25 g di farina 00
1 foglia di alloro
1 chiodo di garofano
noce moscata pizzico
zenzero fresco mezzo cm oppure 1 cucchiaino raso
paprika piccante un pizzico
Tabasco alcune gocce
pepe nero

Preparazione:

In un tegame si mette la passata di pomodoro, si unisce la cipolla tagliata a pezzi e l’aglio, si fa andare per alcuni minuti, poi si unisce l’aceto di mele, lo zucchero, la farina setacciata ed infine tutti  gli aromi. Si continua la cottura fino a che non arriva ad ebollizione, poi si abbassa la fiamma e si continua a cuocere per 20-25 minuti, girando ogni tanto. La salsa deve ridursi abbastanza, poi si filtra per eliminare la cipolla e gli odori, oppure come ho fatto io ho frullalo il tutto con il minipiner. Si lascia raffreddare a temperatura ambiente. Se avanza si conserva in frigorifero coperta.

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